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Fiera in crisi, il sindaco: «Il Comune s'impegna, ma tutti facciano la loro parte»

Interpellato sulla crisi dell'azienda, Doria ha rinnovato la disponibilità di Tursi a investire 4 milioni, invocando la partecipazione di Regione e camera di Commercio

«I debiti dell’azienda Fiera al momento sono troppo grandi. Noi come Comune ci siamo offerti di investire 4 milioni di euro per tappare il buco, ma ciò di cui ha bisogno è una profonda ristrutturazione»: a parlare ai microfoni di Primocanale è il sindaco Marco Doria, che interpellato sulla crisi che sta attraversando la Fiera di Genova ha ribadito l’intenzione, da parte di Tursi, di fare il possibile per salvarla, a patto che «tutti gli enti coinvolti, e dunque Regione e Camera di Commercio, facciano la loro parte».

A oggi la struttura è troppo gonfia, non riesce a reggere i costi a fronte dei ricavi che ha, ha proseguito il sindaco, sottolineando che il Comune di Genova è stato l’unico soggetto in città che ha investito molto su Fiera, senza far pagare i canoni per l’uso degli spazi comunali, e contribuendo alla costruzione del nuovo padiglione Jean Nouvel. Ieri abbiamo dato la disponibilità a versare altri 4 milioni per coprire parte del debito, ma non basta».

Una situazione particolarmente delicata, quella che sta attraversando la Fiera, che ha recentemente comunicato la decisione di ricorrere alla proceduta di mobilità per tutti e 40 i dipendenti. Un provvedimento per Doria necessario ma modificabile se «i soci riusciranno a mettere a punto un piano industriale condiviso in grado di rilanciare l’azienda».

«Come Comune stiamo cercando di garantire il futuro della Fiera e far sì che la città sia attrattiva, il centro di eventi legati alla nautica e fieristici, ma le risposte devono darle i manager. L’azienda ristrutturata può rimanere in piedi, ma questa convinzione non può dipendere da un solo azionista. Bisogna crederci tutti».

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