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Domenica, 28 Aprile 2024
Politica

Dimensionamento scolastico, arriva l'ok dal consiglio regionale: tutti gli accorpamenti

Scontro in consiglio regionale con dure critiche arrivate dall'opposizione. Toti: "Nessuna scuola chiuderà"

È stato approvato dal consiglio regionale il piano di dimensionamento scolastico che prevede, a partire dall'anno 2024-2025, diversi accorpamenti. Ma è polemica, e dalla minoranza giungono critiche accese.

"Nessuna scuola chiuderà - rassicurano il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti e l’assessore alla Scuola Simona Ferro - e i ragazzi continueranno a frequentare le classi come hanno fatto fino a oggi”. Con questa delibera la Liguria si adegua all'obiettivo minimo dei 12 accorpamenti previsti dal decreto Milleproroghe.

Tre accorpamenti a Genova: ecco quali

Il documento approvato oggi stabilisce tre accorpamenti a Genova e uno a Savona, nel dettaglio: Iss Rosselli con Ipssa Bergese (Ge), Ic Gottardo con Ic Staglieno (Ge), Ic Burlando con Ic Montaldo (Ge), Iss Boselli-Alberti con Iss Mazzini-Da Vinci (Sv).

In totale Regione Liguria raggiunge per l’anno scolastico 2024/2025 il target di 174 autonomie scolastiche richiesto dal ministero, approvando complessivamente quattro accorpamenti a Imperia, tre a Genova, tre alla Spezia e due a Savona.

“Le polemiche strumentali sollevate dalla minoranza - continuano Toti e Ferro - hanno avuto il solo effetto di alimentare la paura tra le famiglie e i ragazzi, paventando il rischio, del tutto infondato, che il provvedimento comportasse la chiusura dei plessi e una riduzione dell’offerta formativa".

L'opposizione: "Un grande pasticcio"

“Il dimensionamento scolastico targato Toti-Ferro è il più grande dei pasticci amministrativi che questa giunta ha compiuto da quando si è insediata - è il commento del consigliere regionale e segretario ligure Pd Davide Natale -. Gli accorpamenti presentati non avevano e non hanno nessuna logica didattica e territoriale, ma sono stati dettati solo da interessi politici e numerici. Abbiamo assistito a sindaci e territori che hanno visto i loro istituti spostati dall’uno all’altro con ripercussioni sul percorso di studi degli studenti e altri, come la Città Metropolitana di Genova, che non hanno fatto nessun accorpamento, facendo rischiare il commissariamento della Regione". Stando al consigliere dem, la manovra ha portato malcontento non solo tra la minoranza: "Una scelta che su altre province, come Savona, ha creato fibrillazioni anche nella maggioranza, dove con un emendamento ‘boccia Ferro’, i consiglieri regionali Bozzano, Mai e Russo hanno rimandato al mittente gli accorpamenti decisi dalla Giunta  nella provincia savonese e ne hanno imposti altri, senza senso".

"Le esigenze politiche e la non volontà di dare criteri da parte della giunta hanno fatto sì che per la prima volta in Liguria, a iscrizioni aperte, le famiglie iscrivano i figli a scuole che non esisteranno più. Purtroppo sono stati calpestati tutti i criteri che avrebbero potuto far fare degli accorpamenti in base ai progetti, alle didattiche, ai ragazzi e alla viabilità" è il commento del consigliere Pippo Rossetti (Azione).

“La Regione ha considerato solo gli interessi politici degli 'amici' - è l'attacco di Roberto Centi, Lista Sansa - piegandosi al volere di Bucci per la Città Metropolitana di Genova e penalizzando, viceversa, le province di La Spezia e Imperia, che, seppur in modo raffazzonato e privilegiando a loro volta sindaci politicamente 'vicini', avevano fatto il loro dovere. Nello specifico di Genova trovo increscioso che la Città Metropolitana non abbia mai fatto una riunione per preparare un piano di dimensionamento, presentando, occorre ricordarlo, 0 accorpamenti sui 6 richiesti".

Cgil: "Violate le regole di trasparenza e correttezza"

Critiche anche dal mondo dei sindacati: "Questo piano di dimensionamento - sostiene Flc Cgil Liguria - come già denunciato in occasione delle precedenti delibere di consiglio e di giunta, è stato approvato in violazione delle più elementari regole di trasparenza e correttezza amministrativa, con atti amministrativi carenti, annunciati, ma che non risultano nelle relative delibere. Siamo contrari a questa riorganizzazione della rete scolastica che determina in realtà tagli agli organici dei lavoratori della scuola scolastica, riduzione di posti dei dirigenti scolastici e dei direttori amministrativi e diminuzione complessiva dell’organico del personale ausiliario, tecnico e amministrativo, con un evidente peggioramento dell’offerta formativa, delle possibilità di gestione e aumentando il numero complessivo degli alunni per istituto, creando evidenti disagi e criticità ulteriori alle scuole interessate".

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