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Sabato, 20 Aprile 2024
Politica Centro / Piazza Raffaele De Ferrari

Maxischermo a De Ferrari, Toti incalza: «Il Comune collabori o rinunciamo»

Continua il testa a testa tra Tursi e la Regione per il progetto #lamialiguria, che prevede di utilizzare la faccia del palazzo della Regione per proiettare video: «Se si vuole trovare un cavillo per bocciarlo si ha compito facile»

«Noi ci abbiamo provato, poi se dal Comune, che è organo supremo di questa città, arriverà lo stop, ce ne faremo una ragione: di certo non mi butterò vestito nella fontana accesa»: a parlare a margine della conferenza stampa sul bilancio di un anno di attività della sua giunta è il governatore della Liguria, Giovanni Toti, che all’indomani dal sopralluogo effettuato dal Comune in piazza De Ferrari in vista della prima proiezione sul tanto contestato maxi schermo sul palazzo della Regione, sceglie l’ironia per ribattere alle obiezioni avanzate da Tursi.

Un progetto, quello ribattezzato #lamialiguria dalle parti di via Fieschi, decisamente partito con il piede sbagliato, almeno dal punto di vista dei rapporti istituzionali con il Comune, da subito tiepido nonostante l'assicurazione da parte di Toti di un investimento suddiviso tra Regione (150mila euro) e sponsor privati: «Il nostro intento è quello di fare qualcosa per promuovere e valorizzare il territorio e la città e renderla più attrattiva ai turisti e non solo, ma chiaramente se qualcuno vuole trovare, nell’immenso corpus di leggi vigenti, qualcosa per bloccare un’iniziativa, ha compito facile», ha ribadito Toti. Il riferimento, per nulla velato, è a quando dichiarato dall’assessore comunale ai Lavori pubblici, Gianni Crivello, che tra le obiezioni portate alle proiezioni sul maxi schermo in cui la Regione vorrebbe trasformare i teloni di copertura del palazzo di piazza De Ferrari ha elencato anche l’articolo 23 del codice della Strada, che impedisce nei pressi delle strade l’installazione di elementi luminosi  che potrebbero diventare fonte di distrazione per gli automobilisti.

«Quando ero direttore del Tg4 ho fatto un servizio sul cartellone di intimo di Belen Rodriguez, ma pur cercando in lungo e in largo non sono riuscito a trovare neanche un automobilista che fosse andato a sbattere per colpa del reggiseno di Belen», ha nuovamente ironizzato Toti. Che è poi tornato serio ricordando che «la nostra iniziativa coinvolge numerosi sponsor privati, e non si può spezzetare. Non siamo dal salumiere, dove si può stabilire quanto lasciare e quanto tenere perché non possiamo permettercelo. La nostra richiesta mi sembra tutto sommato ragionevole: spegnere la fontana per tre ore (dalle 21 alle 24, ndr) in occasione delle proiezioni, per consentire al pubblico di godere del video anche dal punto di vista acustico. Chiaro che un’iniziativa di questo genere ha bisogno di un po’ di collaborazione: se il Comune non la ritiene possibile pazienza, archivieremo».

Ma l’archiviazione a oggi non sembra certo una strada percorribile: l’inaugurazione del progetto #lamialiguria e la prima proiezione sono ormai ufficialmente fissate per giovedì 2 giugno alle 21, in occasione del concerto dell’orchestra del Carlo Felice in piazza De Ferrari, e il programma prevede 3 mesi (sino al 3 settembre) di proiezioni serali, appunto dalle 21 alle 24, di video che mostrano le bellezze del territorio, alcuni dal taglio istituzionale (ma rigorosamente, ha chiesto il Comune, senza “spot” della Regione) altri inviati da turisti e genovesi. Resta da capire se quello del 2 giugno rimarrà un evento isolato, o se si riuscirà a trovare un accordo con il Comune, che sulla questione fontana pare non voler cedere: simbolo di Genova, Crivello ha ribadito la contrarietà da parte dell’amministrazione a spegnerla, anche soltanto per le tre ore necessarie a proiettare i video. 

Toti, dal canto suo, all’iniziale sorpresa nel constatare le difficoltà avanzate da Tursi ha fatto subentrare una malcelata irritazione: «Ognuno si assumerà le proprie responsabilità, ma mi auguro, visto l'andazzo, che qualcuno non stia pensando anche di decretare il coprifuoco nel centro di Genova intorno all'imbrunire. Ci sarà certamente, spulciando nei polverosi codici della nostra amministrazione, una norma che lo consente e addirittura lo auspica». E il riferimento alle ordinanze con cui la giunta Doria, tra le altre cose, ha stabilito la chiusura dei locali del centro storico per le 2 nei prefestivi e per l’una nei festivi non è sfuggito a nessuno.

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