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Sabato, 27 Aprile 2024
Politica

Ex Ilva, il consiglio regionale all'unanimità: "Il governo nazionalizzi l'azienda"

Votato all'unanimità un ordine del giorno con la richiesta bipartisan per un intervento del governo

Sul caso ex Ilva, dopo aver visto sfumare l'accordo con Mittal, deve intervenire direttamente il governo: questa è la richiesta bipartisan che è arrivata in giornata dal consiglio regionale della Liguria, con un ordine del giorno sottoscritto da tutti i gruppi. 

Ex Ilva, cos'è successo

Nel corso dell’incontro con l'azionista di maggioranza ArcelorMittal ieri, lunedì 8 gennaio, "la delegazione del governo - informa Palazzo Chigi - ha proposto ai vertici dell’azienda la sottoscrizione dell’aumento di capitale sociale, pari a 320 milioni di euro, così da concorrere ad aumentare al 66% la partecipazione del socio pubblico Invitalia, unitamente a quanto necessario per garantire la continuità produttiva".

Ma la trattativa ha subito un brutto stop con l'indisponibilità di ArcelorMittal.

La reazione in consiglio regionale

Il consiglio regionale ha reagito approvando all'unanimità un ordine del giorno sottoscritto da tutti i gruppi, sostenendo la nazionalizzazione di Acciaierie d'Italia e chiedendo il pieno controllo pubblico dell'azienda, con l’ingresso di Invitalia nella maggioranza del capitale sociale.

“Credo che dopo la rinuncia da parte di Mittal a partecipare all'aumento di capitale sia necessario che il governo faccia un passo avanti, con un piano che sia di breve, di medio e di lungo periodo - ha commentato Toti -. La riconduzione sotto la responsabilità diretta del pubblico di quella fabbrica per un periodo di tempo sufficientemente lungo a realizzare un piano industriale e sufficiente per trovare un nuovo partner che affianchi il pubblico nella gestione mi sembra la via principale, forse ormai la via obbligata da seguire".

Il gruppo Pd della Regione Liguria definisce quella di ArcelorMittal una scelta irresponsabile: "Ora il governo non può più perdere tempo e deve attivare un forte intervento pubblico, da troppo rinviato. Per questo abbiamo sollecitato la richiesta che tutto il Consiglio Regionale si esprimesse per chiedere al Governo di mettere in campo tutte le iniziative di intervento pubblico necessarie, comprese l’ipotesi di nazionalizzazione e il passaggio in maggioranza di Invitalia nel capitale sociale di Acciaierie d’Italia. É l’unica strada, come sosteniamo da mesi, per garantire la salvaguardia occupazionale diretta e dell’indotto, la sicurezza degli impianti e dei lavoratori, gli investimenti ambientali e produttivi per salvare l’azienda e il rilancio della siderurgia, strategica per l’economia del Paese" dice il capogruppo dem Luca Garibaldi.

"Abbiamo firmato convintamente l'ordine del giorno unitario. Sul tema, però, vorremmo chiedere a Toti e Bucci le loro reali intenzioni sulle aree di Cornigliano, per escludere in modo netto l'ipotesi di una riconversione di quegli spazi all'uso della logistica. Per la nostra economia è essenziale avere il controllo della filiera produttiva e di settori strategici come quello dell'acciaio. Questi tempi di guerre e crisi internazionali lo hanno dimostrato in modo ancora più evidente. Ignorare questo fatto è rischioso per la posizione che l'Italia ha a livello mondiale nel settore manifatturiero”: questo il commento dei consiglieri regionali della Lista Sansa, Ferruccio Sansa, Selena Candia e Roberto Centi, sul tema della crisi di Acciaierie d'Italia.

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