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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Politica

Lavoratrici licenziate del Museo dell'Antartide: «Saranno collocate nella ristorazione»

Due consiglieri comunali di Genova hanno richiesto alla giunta un aggiornamento sulle condizioni delle tre dipendenti licenziate

Durante il consiglio comunale di martedì 9 gennaio, i consiglieri Stefano Giordano (M5S) e Claudio Villa (Pd) hanno richiesto alla giunta un aggiornamento sul licenziamento di tre lavoratrici dell'Acquario di Genova.

«Quando si parla di occupazione il Sindaco non è mai presente - attacca Giordano - eppure ha un ruolo fondamentale. Il museo dell’Antartide, dove erano occupate le lavoratrici, è stato chiuso, senza che il Comune intervenisse, per volontà dell’università. Contrariamente a quanto già affermato dall’assessore, le lavoratrici sono costrette ad accettare un licenziamento. Non è ammissibile l’inerzia del Comune. Il Sindaco deve assumersi le proprie responsabilità»

«L’amministrazione aveva assunto un impegno nei confronti di queste lavoratrici - aggiunge Villa - che adesso sono invece a casa. Com’è possibile che non si sia trovato il modo di proteggerle? Avevamo proposto che l’azienda provvedesse a garantire un altro posto di lavoro. Fa specie che, dopo la promessa, in campagna elettorale, di 30.000 posti di lavoro non si riesca a tutelarne 3. Rispetto a tre mesi fa, non è cambiato nulla. La società Acquario di Genova è concessionaria per il Comune; non è possibile che l’amministrazione non possa intervenire».

A rispondere, l'assessore Paola Bordilli: «L'Acquario non è una società partecipata. La soluzione è consensuale, con il contributo del sindacato: l’azienda ha confermato la disponibilità a collocare le lavoratrici nella ristorazione, informandole sulla modalità della ricerca di personale».

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