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Ambiente, il Comune dichiara lo stato di "emergenza climatica"

Approvato all'unanimità un ordine del giorno che riprende quello approvato dalla Regione e scritto con i giovani di Fridays for Future, il movimento nato dalla protesta di Greta Thunberg

Il consiglio comunale di Genova riconosce ufficialmente lo stato di “emergenza climatica” approvando all'unanimità, nella seduta di martedì 23 luglio 2019 un ordine del giorno che riprende quello approvato dalla giunta regionale della Liguria; scritto con i giovani di Fridays for Future, il movimento nato dalla protesta dell’attivista 16enne Greta Thunberg.

L'ordine del giorno impegna il sindaco e la giunta a chiedere lo stato di emergenza climatica e ambientale riconoscendo le responsabilità storiche del cambiamento climatico; ad attivare ogni possibile contributo all’interno delle competenze del Comune di Genova per contenere l’aumento della temperatura globale entro 1,5° e fissare un obiettivo di azzeramento delle emissioni nette di gas climateranti entro il 2030, ritenendo l’obiettivo di zero emissioni nel 2050 insufficiente e incoerente con lo stato di emergenza; a sollecitare l’inserimento del contrasto al cambiamento climatico nell’agenda dell’Amministrazione regionale, tenendo conto in ogni azione amministrativa o iniziativa degli effetti che questa comporta sul clima; a far sì che le misure di contrasto, mitigazione e adattamento vengano implementate secondo il principio di giustizia climatica.

I costi della transizione non devono gravare sulle fasce più deboli della popolazione ma devono essere sostenuti soprattutto da chi ha causato maggiormente i danni ambientali; a invitare tutte le istituzioni territoriali, a partire dalla Regione Liguria fino al Governo, a varare analoghi provvedimenti; a sollecitare la ricezione della direttiva Com/2018/340 relativa all’eliminazione della plastica monouso prima del 2021, da ritenersi incompatibile con lo stato di emergenza climatica e ambientale, in particolare da attuarsi per la stagione estiva 2019, ormai iniziata, per i lidi e gli stabilimenti balneari, ma anche per tutte quelle aree verdi attrezzate per il tempo libero e, infine, con riguardo al Porto di Genova, ad attivarsi per giungere al divieto di uso di carburanti inquinanti (con contenuto maggiore di 0,1% di zolfo) aumentando le sanzioni per contravviene, nonché l’elettrificazione delle banchine dei porti, obbligando le navi mercantili ad utilizzarle, ed il potenziamento della rete elettrica di alimentazione, così da consentire il collegamento anche a quelle passeggeri.

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