Commissione periferie, la visita si chiude con un "blitz" in centro storico
Gi 8 deputati sono tornati nella zona della Maddalena e di Pré "non annunciati", per rendersi conto della reale situazione: «Periferia problematica in centro città, urgenti i provvedimenti»
Si è conclusa con un tour “a sorpresa” nei vicoli del centro storico la visita della commissione parlamentare d’inchiesta sulla sicurezza e il degrado delle periferie a Genova: gli 8 deputati, capitanati dal presidente Andrea Causin (Forza Italia), avevano già visitato la Maddalena, Pré e il Ghetto lunedì mattina, prima di dirigersi verso Sampierdarena, Cornigliano, Valpolcevera e Valbisagno, ma proprio Causin ha chiesto un “approfondimento” per rendersi conto della situazione reale della città vecchia.
"Blitz" notturno in centro storico
«Ci siamo subito resi conto che il centro storico è una sorta di periferia, problematica, nel cuore della città - ha spiegato Causin a margine dell’incontro conclusivo in Prefettura, cui hanno partecipato anche il sindaco Marco Bucci e l’assessore alla Legalità, Stefano Garassino - Lunedì la situazione era definita dal fatto che sapevano della nostra visita. Per questo ho chiesto di poter organizzare una visita a sorpresa in serata, per renderci davvero conto di com’è la situazione, e abbiamo trovato una porzione di città molto diversa da quella vista al mattino. Abbiamo notato presìdi di criminalità organizzata e di prostituzione inaccettabili in una città italiana nel 2017».
Per la commissione, la defiscalizzazione e gli incentivi economici restano uno dei provvedimenti fondamentali per la riqualificazione del centro storico, così come una nuova gestione degli immobili abbandonati: «Riteniamo fondamentale che lo spopolamento cui è andato incontro il centro storico venga contrastato, proprio per impedire il proliferare di degrado e illegalità, e le misure di carattere fiscale possono aiutare. Non sarà però possibile approvare un piano definitivo in tempi brevi, o almeno non dalla corrente legislatura, c’è troppo poco tempo. Potremo però lavorare su provvedimenti ad hoc».
Il sindaco: «Dal governo servono più risorse»
Causin ha fatto poi un cenno alle «follie architettoniche, come il Biscione o le Lavatrici, che negli anni ’70 sono diventate agglomerati urbani con pochi servizi alle persone e una forte concentrazione di disagio sociale. Serve un piano nazionale per riappropriarsi delle periferie, e per concretizzarlo è fondamentale il supporto e la collaborazione tra istituzioni, Comune e Regione, e forze dell’ordine coordinate dalla Prefettura.
Anche per il sindaco Marco Bucci la crescita economica è fondamentale, anche dal punto di vista demografico: «Bisogna riportare Genova a crescere, dalla popolazione ai posti di lavoro. Abbiamo bisogno di una città che sia pulita, sicura e illuminata, e per farlo dobbiamo eliminare le aree di degrado. Sul tavolo ci sono proposte concrete come appunto defiscalizzazioni, investimenti e un nuovo piano anti degrado».
Da parte del prefetto Fiamma Spena è invece arrivata la conferma delle zona critiche: centro storico e Sampierdarena hanno la priorità, come dimostra il rafforzamento dei controlli che «hanno portato a buoni risultati in termini di prevenzione e contrasto», ma non è sufficiente: «Stiamo lavorando all’apertura di un tavolo sulla sicurezza, anche alla luce delle disposizioni della legge 14 in materia di sicurezza urbana».