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Comizio Casapound, Bucci: «Quel giorno i violenti erano altri, non possiamo negare spazi a chi partecipa alle elezioni»

Il primo cittadino ha difeso la decisione di concedere piazza Marsala alla forza politica di destra

Si accende la polemica nel primo consiglio comunale dopo gli scontri del 23 maggio in occasione del comizio di Casapound.

A sollevare la questione - con un'interpellanza - i gruppi di opposizione che hanno chiesto al sindaco Marco Bucci di riferire quanto accaduto direttamente in Aula Rossa: «Il 23 gennaio 2018 - inizia la capogruppo Pd Cristina Lodi - abbiamo approvato all'unanimità una mozione che vieta la concessione degli spazi pubblici istituzionali con riferimento ai movimenti neofascisti. Questa mozione doveva impedire a CasaPound di manifestare in piazza: ci aspettavamo una netta presa di posizione».

«Non si può rispondere solo con argomenti di carattere tecnico - fa eco Gianni Crivello -. Il sindaco ha suggerito di svolgere la manifestazione del 25 Aprile al Carlo Felice, mentre CasaPound in piazza Marsala va bene».

Si aggrega il M5S: «Genova è Medaglia d'oro al valore militare, nel suo dna ci sono diritti, tolleranza, rispetto - dice Luca Pirondini - e invece contiamo il mancato patrocinio al Liguria Pride, il silenzio della giunta quando un vostro consigliere è andato con la fascia tricolore alla commemorazione dei caduti di Salò, i post sui social da parte di un vostro Presidente di Municipio che elogia Mussolini, e poi sempre il Comune ha diffidato il Municipio Ponente sul patrocinio a un evento legato al Pride. Sono episodi che cambiano il dna della città e creano un clima di tensione».

C'è chi poi, come Paolo Putti ("Chiamami Genova") ha citato il documento che il Comune di Rivoli fa firmare a chi chiede spazi pubblici, in cui si bisogna dichiarare di respingere in fascismo.

La maggioranza risponde: «Chi si organizza per colpire la polizia e scatenare la guerriglia non è antifascista, è un vile squadrista, non puntiamo il dito altrove» dice Lorella Fontana, capogruppo Lega. 

Il primo cittadino ha difeso la decisione di concedere lo spazio a CasaPound, ma non ha aggiunto altro in merito al fatto di aver concesso proprio piazza Marsala, né ha preso posizione su CasaPound o sul pestaggio del giornalista di Repubblica, con il quale comunque ha detto di essersi sentito per gli auguri di pronta guarigione: «Sono fatti tristi che non fanno onore alla città, e noi siamo contro la violenza - dice il sindaco Marco Bucci che è intervenuto alla fine -. Sono il sindaco di tutti, devo essere il sindaco anche di quelli che vanno in piazza con spranghe e bastoni: questa gente deve capire che non è questa la città in cui vogliamo vivere. Per quanto riguarda lo spazio da concedere al comizio elettorale di CasaPound, il regolamento elettorale è chiaro, e passa anche sopra le singole mozioni: un partito che partecipa alle elezioni può fare comizi. Ma quel pomeriggio non ho visto nessuno di CasaPound andare contro la polizia e usare violenza, quello l'hanno fatto altre persone. Se qualcuno pensa che certi partiti debbano essere considerati illegali, può rivolgersi alla Procura, ma se un partito ha diritto a presentarsi alle elezioni non gli possiamo negare gli spazi. Il mio compito è andare contro i violenti e su questo sarò ancora più determinato».

Il primo cittadino se l'è poi presa con gli organi di informazione: «La mattina dopo gli scontri ho telefonato subito al giornalista coinvolto, e la sera prima avevo scambiato messaggi con il suo caporedattore, chi dice che non ho mostrato solidarietà non ha capito. Non amo troppo andare sui giornali perché quando dico una cosa viene travisata, parlerò con l'Ordine Nazionale».

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