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Cena autofinanziamento di Toti da 450 euro a testa, scontro col Pd

"Vedere soggetti istituzionali e dirigenti di enti sfilare a una cena di autofinanziamento di una parte politica in piena campagna elettorale, è un aspetto che desta particolare perplessità" commentano Davide Natale e Luca Garibaldi (Pd)

Il giorno dopo l'ormai tradizionale cena di autofinanziamento del governatore Giovanni Toti a villa Lo Zerbino, che giovedì sera ha fatto registrare il tutto esaurito, con circa 630 ospiti e oltre 270mila euro raccolti, è ancora scontro a Genova tra il mondo arancione del presidente e il Partito democratico.

In una nota firmata dal segretario regionale e dal capogruppo in consiglio regionale, Davide Natale e Luca Garibaldi, i dem ribadiscono le critiche già manifestate martedì: "Toti si pavoneggia di aver raccolto 270.000 euro per una cena, chiedendo a ogni commensale di pagare 450 euro, più o meno l'assegno sociale: non ha fatto cifra tonda, perché sopra i 500 euro scatta l'obbligo di rendere pubblici i nominativi dei finanziatori".

Quest'anno, aggiungono, "l'ostentazione di interesse e di relazioni e la rappresentazione dell'autocelebrazione di Toti ha raggiunto nuove vette ed è andata anche in diretta tv. Forse, il prossimo anno, ormai presi dalla vertigine della commistione tra politica e istituzioni, agli staff di Toti verrà l'idea di proiettare la cena direttamente sul palazzo della Regione a De Ferrari". Per Natale e Garibaldi, "vedere soggetti istituzionali, dirigenti di enti, sfilare a una cena di autofinanziamento di una parte politica in piena campagna elettorale, è un aspetto che desta particolare perplessità e che pone domande sulla terzietà e l'imparzialità di chi dovrebbe essere garanzia per tutti".

Inevitabile la replica della Lista Toti, affidata alla coordinatrice Ilaria Cavo e al capogruppo in consiglio regionale, Alessandro Bozzano: "La cena è indigesta a chi non la fa. Il Pd mastica amaro anche restando solo a guardare. Ma nel criticare l'evento di ieri sera a villa Lo Zerbino finisce come sempre per farsi un autogol. Non comprendiamo sinceramente a quale equidistanza facciano riferimento: probabilmente continuano ad avere come punto di riferimento il loro esempio, quando da amministratori si tenevano ben distanti da ogni stretta e proficua collaborazione con chi rappresenta l'economia e il motore della Liguria". Per gli arancioni, "su questi temi non c'è, non ci deve essere terzietà e imparzialità. La scelta di campo va fatta. Noi cerchiamo di far crescere e di includere, loro purtroppo rimangono fuori dalla realtà". Infine, il contrattacco: "Tranquillizziamo i dem: nessuna trasmissione delle immagini sul ledwall di piazza De Ferrari, non siamo nella Campania di De Luca e dei loro compagni di partito".

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