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Politica Albaro / Corso Italia

Casa dei Cantautori, il Mibact stanzia un altro milione di euro

Il Ministero ha deciso di destinare altri fondi per la realizzazione del museo dedicato alla musica ligure che sorgerà nell'ex abbazia di San Giuliano: verranno utilizzati per comprare la chiesa

Un altro milione di euro da parte del governo per la realizzazione della Casa dei Cantautori, il museo dedicato ai musicisti liguri che sorgerà all’interno della restaurata ex abbazia di San Giuliano, in corso Italia

La notizia è arrivata nel giorno in cui i vertici regionali sono volati a Roma per la Conferenza Stato-Regioni, in cui Regione Liguria ha mosso i primi passi nella richiesta di maggiore autonomia per quanto riguarda porto, logistica, sanità, infrastrutture e ambiente, urbanistica e demanio e appunto cultura. Il Ministero dei beni e delle attività culturali ha dunque confermato l’intenzione di stanziare altri fondi per l’acquistò della chiesa che fa parte dell’ex abbazia, soldi che si aggiungono agli 1,5 milioni di euro già finanziati nell’ambito dei Grandi progetti beni culturali 2019 per il sito.  

Abbazia di San Giuliano, festa per l'inaugurazione | Foto

«Non c’è modo migliore per commemorare il 19° anniversario dalla scomparsa di De André», è stato il commento dell’assessore regionale alla Cultura, Ilaria Cavo, una delle principali promotrici del progetto della Casa dei Cantautori niente con la professoressa Margherita Rubino.

Il nuovo polo museale sarà dedicato ai cantautori liguri, da Fabrizio De André a Gino Paolo passando per Paolo Conte e Luigi Tento, e porterà avanti allo stesso tempo un percorso formativo per giovani musicisti: «Sulla cultura abbiamo investito molto - ha commentato l’assessore Cavo a margine della Conferenza - a partire da realtà importanti come Palazzo Ducale o la Casa dei Cantautori, il cui progetto è stato recepito e verrà finanziato dal Mibact. Da questo punto di vista ci uniamo alla richiesta presentata dal Piemonte di una maggiore autonomia sul fronte dei Beni Culturali. Anche per l’organizzazione scolastica servono percorsi più vicini al territorio  e maggiori finanziamenti sul fronte dell’interazione tra Istituti di Ricerca e Università. Infine la comunicazione sulla quale abbiamo la volontà di avere  una parte del canone Rai da poter destinare al territorio e a quelle emittenti che svolgono già un servizio pubblico».

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