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Ferrovie, sei biglietterie a rischio chiusura in Liguria

Il consigliere del Movimento 5 stelle Marco De Ferrari ha presentato un’interrogazione in cui ha chiesto alla Regione di intervenire

Sulla rete ferroviaria della Liguria potrebbero diminuire le biglietterie presenti nelle stazioni. Un tema che è approdato in consiglio regionale nella seduta di martedì 7 novembre.

Sei biglietterie a rischio chiusura

Il consigliere del Movimento 5 stelle Marco De Ferrari ha infatti presentato un’interrogazione, sottoscritta dai colleghi del gruppo, in cui ha chiesto di evitare la chiusura di 6 biglietterie nelle stazioni ferroviarie «evitando un preoccupante peggioramento dell’assistenza e della sicurezza di uno dei principali servizi pubblici di trasporto della Liguria». Il consigliere ha ricordato che il  22 settembre 2017 le organizzazioni sindacali e le rsu hanno incontrato la Direzione Regionale Liguria per discutere della situazione delle biglietterie delle stazioni ferroviarie  e che nell’incontro, Trenitalia ha ribadito l’intenzione di chiudere 6 biglietterie ad Taggia-Arma (definitiva), Pegli (solo nel periodo estivo), Pietra Ligure (nel periodo invernale), Loano (nel periodo invernale), Varazze (nel periodo invernale) e Recco (rimodulazione dell’orario spezzato), in attesa dell’entrata in vigore del nuovo contratto di servizio con la Regione, che rinnoverà il reticolo della vendita.  

Berrino: «Non potremo mettere più risorse»

L’assessore ai trasporti Gianni Berrino ha innanzitutto ricordato gli attuali orari di apertura al pubblico delle  sei biglietterie in oggetto, alle quali si affiancano alcuni self service presenti in stazione. Ha quindi concluso ricordando che, alla luce dei  vincoli di finanza pubblica e del necessario equilibrio economico finanziario del contratto, «ad oggi non sono previste variazioni nella programmazione degli orari di apertura delle biglietterie». Berrino ha aggiunto: «Naturalmente nella trattativa ancora in corso con Trenitalia faremo un ragionamento sulla futura apertura delle biglietterie, ma sicuramente non potremmo mettere risorse in più a tal fine».

M5s: «Non ci basta il solito ritornello sulle risorse che mancano»

Il Movimento 5 stelle è poi tornato sull'argomento con un comunicato: «Non ci basta il solito ritornello sulle risorse che mancano: l'assessore Berrino alzi la voce e faccia pressing su Trenitalia per fermare la chiusura di questi importanti presidi ed evitare nuove cattedrali nel deserto. Tra chiusure definitive, invernali o temporanee, ben sei stazioni si ritroverebbero prive di biglietteria e le stazioni senza presidio (come Diano Marina) sono veri e propri non-luoghi dove regna degrado e delinquenza, sia a terra che a bordo, con gravi rischi per gli utenti ma anche per il personale e i capitreno, troppo spesso abbandonati a se stessi, come denunciato recentemente da Orsa Ferrovie in un dettagliato dossier. Le risorse ci sono, come dimostra l'esagerato investimento di 23 milioni di euro sulla bigliettazione elettronica. Basta solo la volontà politica per recuperarle». 
«Il nuovo, eterno, contratto di servizio della durata abnorme di 15 anni non sia una fotocopia di quello precedente: non lasciamoci abbagliare dal solo rinnovo parco mezzi, che non è la panacea di tutti i mali - ha proseguito De Ferrari - Siano calendarizzate al più presto le sottocommissioni decise il 18 ottobre scorso in Commissione Trasporti, mettendo al centro del nuovo Cds le esigenze di utenti e lavoratori emerse in quelle audizioni. Il nuovo contratto di servizio dovrà garantire non solo un servizio migliore ma anche mantenere e potenziare le biglietterie a rischio e garantire quei presidi indispensabili per la sicurezza di utenti e lavoratori».

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