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Arenzano, la mozione sull'antifascismo approvata anche grazie al centrodestra

Si riaccende la polemica. Il Pd di Genova: «Ad Arenzano anche il centrodestra ha condiviso l'impegno antifascista del Comune, ma la cronaca dal consiglio in Sala Rossa racconta un'altra storia»

Arenzano e Genova accomunati da una storia quasi del tutto identica, nei consigli comunali di martedì 16 gennaio, tranne che nel finale.

Cosa prevede la mozione

All'ordine del giorno una mozione pressoché identica, che impegnava sindaco e giunta a non concedere spazi pubblici a coloro che non garantiscano di rispettare i valori della Costituzione, professando o praticando comportamenti fascisti, razzisti, omofobi, transfobici e sessisti, a promuovere iniziative culutrali per mantenere la memoria storica, e a dare mandato di adeguare i regolamenti comunali subordinando la concessione di suolo pubblico a dichiarazione di rispetto dei valori antifascisti.

Ad Arenzano anche i consiglieri di centrodestra hanno votato a favore

L'esito, però, è stato differente: ad Arenzano infatti la mozione è stata approvata all'unanimità, anche con l'appoggio dei consiglieri di centrodestra. E il Pd genovese riaccende la polemica: «A Genova la maggioranza di centrodestra rifiuta le parole antifascismo e Resistenza e, dopo quasi due ore di sospensione, decide di uscire dall'aula, facendo mancare il numero legale per la votazione. Accogliamo con favore l'ottimo risultato raggiunto ad Arenzano dall'Amministrazione di Luigi Gambino. E ci auguriamo che a Tursi, quando martedì prossimo verrà nuovamente discussa la mozione, il centrodestra prenda esempio dai consiglieri di Arenzano e dica sì ai valori antifascisti di Genova, che devono continuare ad essere scritti nella sua storia. Di ieri, oggi e domani».

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