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«Andiamo a votare»: l'appello degli studenti genovesi

Quattro universitari lanciano un appello agli under30 per non lasciare le decisioni sul futuro in mano a una ridotta percentuale

Secondo i più recenti sondaggi - di cui l'ultimo del Sole24Ore - neanche il 50% degli under30 italiani si recherà alle urne il 4 marzo.

La conseguenza è che importanti decisioni legate al futuro rimarranno nelle mani di una ridotta percentuale: un dato che proprio non è andato giù a quattro studenti universitari genovesi, Federico Bertocchi, Giorgia Guerello, Valeria Isgrò e Antonio Lijoi, che hanno deciso di lanciare un appello al voto sottoscritto in poco tempo da più di 130 ragazzi sotto i 30 anni.

«I politici saranno sempre più concentrati a soddisfare i bisogni dell'elettorato più attivo. Qual è questo “elettorato davvero attivo”? Over 65 forse; è lampante che tra noi e le altre fasce di elettori ci siano “desideri”e necessità diverse. Pensiamo sia fondamentale per il nostro futuro che si parli molto meno di altri e molto più di giovani» scrivono i quattro ragazzi in una lettera.

Un appello è riservato anche alle varie forze politiche in gioco: «Abbiamo notato che nei vostri programmi poco si parla di Noi. Chiediamo anche a voi, per il bene e per il Futuro del Paese, di porre più attenzione alle nostre esigenze. Più “giovani” nei vostri programmi elettorali».

E poi si torna a parlare ai coetanei: «Dobbiamo renderci conto che se noi “giovani” non diventeremo prestissimo parte attiva dell'elettorato, i partiti non troveranno in noi un “bacino elettorale” su cui puntare. Se non facciamo sentire la nostra “voce”, se non “ricompensiamo” la politica (mediante l'espressione del voto) per quanto propone di fare per noi o per quanto ha fatto, chiaramente non saremo più considerati “interessanti”. Diciamolo ancora più chiaramente: se noi giovani non ci interesseremo della “Cosa Pubblica” (che riguarda tutti da vicino), la Cosa Pubblica (intesa come Politica) non si interesserà di noi».

La soluzione? «Andiamo a votare, facciamoci sentire e chiediamo risultati alla politica. Siamo sicuri che avremo delle “risposte” dai futuri Governi. Iniziamo ad andare a votare, il 4 marzo sarà una data fondamentale per tutti».

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