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Antifascismo, il consiglio approva la mozione. Applausi a Tursi

Con 35 voti favorevoli, maggioranza e opposizione hanno trovato l'accordo sulla delibera riguardante la concessione degli spazi pubblici. Con qualche integrazione su terrorismo e integralismo

Con 35 voti favorevoli, il consiglio Comunale ha alla fine approvato la mozione che regola la concessione degli spazi pubblici istituzionali con riferimento ai movimenti neofascisti: il voto è arrivato poco prima delle 16, mettendo finalmente d’accordo opposizioni e maggioranza di centro destra che, lo scorso martedì, non essendo d’accordo con il testo della mozione era uscita dalla Sala Rossa facendo mancare il numero legale per il voto e di fatto facendolo saltare.

E proprio il testo della mozione, di cui primo firmatario era Alessandro Terrile (Pd) è stato oggetto della conferenza dei capigruppo che si è tenuta prima del consiglio: l’accordo tra maggioranza e opposizione è stato raggiunto grazie a un’integrazione che ai movimenti neofascisti aggiungono anche le associazioni “con finalità di terrorismo, sovversive, violente e integraliste” . Al momento del voto in Sala Rossa erano assenti i tre consiglieri di Fratelli d'Italia, usciti appositamente dall'aula.

La mozione iniziale conteneva un riferimento generico ai valori antifascisti e della Costituzione, chiedendo di negare gli spazi ai movimenti che non li rispettavano, mentre il centrodestra chiedeva di eliminare i riferimenti al fascismo. Alla fine la maggioranza ha accettato di mantenere i riferimenti a fascismo e antifascismo della mozione del centrosinistra, integrato con quelli al terrorismo e all’integralismo.

Il testo finale della mozione, dunque, vieta la concessione di spazi pubblici ai movimenti che adottano comportamenti "fascisti, razzisti, omofobi, trasfobici e sessisti, violenti, sovversivi o finalizzati a terrorismo o eversione dell'ordine democratico e integralisti".

Al termine del voto positivo, dagli spalti della Sala Rossa sono arrivati gli applausi soddisfatti che sono andati avanti anche alla prosecuzione dei lavoratori del consiglio, tanto da spingere il presidente Alessio Piana a chiedere di abbassare i toni per poter riprendere le interrogazioni.

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