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Domenica, 28 Aprile 2024
Politica

Accorpamenti scuole: polemiche in Liguria

Botta e risposta tra esponenti dell'opposizione e Regione Liguria sul tema del dimensionamento scolastico: tre accorpamenti sul territorio genovese, due a Savona, tre in provincia di Imperia e quattro a Imperia 

Polemiche sulla delibera della Regione per l’integrazione del 'Piano di dimensionamento della rete scolastica e piano dell'offerta formativa 2024/2025', con gli accorpamenti di istituti scolastici. Tre quelli sul territorio genovese (accorpamento dell’I.S.S. Rosselli all’Ipssa Bergese, l’accorpamento dell’Ic Gottardo all’Ic Staglieno e l’accorpamento dell’Ic Burlando all’Ic Montaldo), due a Savona, quattro in provincia di Imperia e tre in quella di La Spezia. 

Lista Sansa: "Premiati i territori che non hanno fatto i compiti"

"Se l'Italia è il Paese dei furbi, la Liguria è la Regione dei furbissimi - dichiara il consigliere regionale della Lista Sansa Roberto Centi -. Le province della Spezia e di Imperia sono state le uniche due a presentare i loro piani di accorpamento secondo le indicazioni e i tempi richiesti dal Governo - spiega il consigliere regionale -. Per avere adempiuto, anche con scivoloni ed errori, come nel caso spezzino, a una norma che sembrava uguale per tutti sono state penalizzate dalla Giunta regionale che, viceversa, ha premiato per non aver fatto il loro lavoro Genova e Savona".

"Ricordo che il piano di dimensionamento nazionale prevedeva per La Spezia 3 istituti da accorpare, e così è stato, per Imperia 4, e anche in questo caso la Provincia ha fatto il suo dovere - osserva Centi -. A Savona erano previsti 3 accorpamenti e alla fine grazie alla deroga inserita nel Milleproroghe se ne faranno solo due, mentre a Genova dove sarebbero dovuti essere predisposti 6 accorpamenti, e la Città Metropolitana non aveva presentato alcun piano, grazie alla deroga se ne faranno solo 3, la metà esatta". 

"Questa - conclude Roberto Centi - è l'ennesima prova di come, anche per la Sanità, i territori della Spezia e di Imperia vengano costantemente penalizzati rispetto a Savona, che tuttavia subisce altre penalizzazioni come il rigassificatore a Vado e la questione ambientale in Val Bormida, e soprattutto Genova. A voler pensar male sembra che i presidenti di provincia e Città Metropolitana, quindi Savona e Genova, non abbiano predisposto i loro piani perché già informati delle deroghe in arrivo con il Milleproroghe. E visto che si tratta di amministratori tutti di centrodestra, mi sento di dire a Peracchini e Scajola: dagli amici mi guardi Iddio, che dai nemici mi guardo io".

Azione: "Non sono stati coinvolti i territori"

Polemiche anche da Azione, con la consigliera della provincia di Savona Adele Taramasso che ha commentato: "Evidentemente la giunta Toti, che aveva dichiarato orgogliosamente di ascoltare i territori, non ha potuto sottrarsi agli obblighi ministeriali, scegliendo tuttavia le modalità peggiori per attuare il dimensionamento, senza alcun coinvolgimento e scavalcando le istituzioni locali. Errore di comunicazione? No, una prassi per questa amministrazione regionale". Il consigliere regionale Pippo Rossetti aggiunge: "A Savona non c'è nessun accordo e proprio da questo mancato accordo era nata la lettera dove l’assessore aveva parlato di rinvio - spiega -. Il nodo non sciolto a Savona e Genova è comunque meno peggio rispetto a quello che è successo a Spezia, dove logiche politiche, elezioni e maggioranze in provincia hanno portato a un dimensionamento nell'interesse della politica locale e non della scuola e dei ragazzi. I presidi - racconta Rossetti - stigmatizzano la mancanza di ascolto e di collaborazione e il prossimo anno sarà peggio, con altri assi di accorpamenti fatti per ridurre i numeri e i costi".

Flc Cgil: "Modalità poco trasparenti"

Critiche anche dalla Flc Cgil Liguria: "Le modalità adottate, ancora una volta, poco trasparenti, senza un reale coinvolgimento delle scuole. Gli ulteriori accorpamenti approvati, uno in provincia di Savona e tre a Genova, determineranno non solo una riduzione di posti dei dirigenti scolastici e dei direttori amministrativi, ma una diminuzione complessiva dell’organico del personale ausiliario, tecnico e amministrativo, con un evidente peggioramento dell’offerta formativa, delle possibilità di gestione e aumentando il numero complessivo degli alunni per istituto, senza diminuire il numero degli alunni per classe".

La replica della Regione

La Regione replica: "Il risultato raggiunto è frutto di un percorso pienamente condiviso, che ha visto la scelta da parte di Regione Liguria tra una serie di proposte concordate con i territori e, ovviamente, con l’Ufficio scolastico regionale. Regione Liguria ha seguito scrupolosamente sia le indicazioni tecniche fornite dagli uffici che quelle arrivate dai territori interessati, che sono stati tutti coinvolti e ascoltati. È necessario inoltre ricordare che gli accorpamenti scolastici sono indispensabili per il raggiungimento della Milestone prevista dal Pnrr nell’ambito della riforma per la riorganizzazione del sistema scolastico, oltre che previsti dalla legge. Con la delibera varata Regione Liguria ha infatti raggiunto l’obiettivo minimo dei 12 accorpamenti previsti dal cosiddetto decreto 'Milleproroghe', che introduce la facoltà di arrivare, per l’anno scolastico 2024/2025, a un target pari a 174 autonomie anziché 178, allineandosi così a quanto richiesto. Oltre a questo si sottolinea come questo accorpamento, che segue modelli applicati con grande successo in altri istituti liguri, non sia solo frutto di un percorso condiviso, ma valorizzi gli istituti coinvolti, permettendo la cosiddetta 'verticalizzazione': in questo modo gli studenti avranno la possibilità di effettuare tutto il percorso di studi, dalla primaria alle secondaria di secondo livello, nello stesso istituto".

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