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Giovedì, 18 Aprile 2024
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La costa ligure divorata dal cemento, l'allarme di Legambiente

Da Marinella di Sarzana a Ventimiglia cancellati in 23 anni quattro mila metri di costa. Tutti i dati nel dossier presentato da Goletta Verde

Su un totale di 345 chilometri di costa - da Marinella di Sarzana al confine con la Toscana, a Ventimiglia, al confine con la Francia - 218 chilometri, cioè il 63% del totale della costa della Liguria è stato modificato inesorabilmente da interventi edilizi negli ultimi due decenni, cancellando ben quattro chilometri di costa. E il boom del cemento non accenna a diminuire con il rischio di far scomparire per sempre le bellezze naturali della regione. Per questo Legambiente lancia la proposta di bloccare le espansioni degli strumenti edilizi attualmente vigenti e fissare un vincolo di inedificabilità assoluta per tutte le aree costiere ancora libere dall’edificato di almeno un chilometro dal mare.

 

È quanto evidenziato oggi dalla Goletta Verde, la celebre  campagna di Legambiente impegnata per la difesa del mare e delle coste italiane e che in questi giorni ha ripreso il suo viaggio lungo l’Italia partendo proprio dalla Liguria. Una fotografia a tinte fosche che emerge dai dati raccolti nel dossier “La costa ligure, da Marinella di Sarzana a Ventimiglia: l'aggressione del cemento e i cambiamenti del paesaggio”.

Lo studio di Legambiente ha analizzato la costa ligure in un arco di tempo che va dal 1988 al 2011. Grazie alla sovrapposizioni delle foto satellitari è stato possibile fare un raffronto con quella che era l’occupazione della costa all’epoca e come si è evoluta nei 23 anni presi in esame. Lo studio del consumo di suolo in questo periodo è importante anche perché, almeno in teoria, sono gli anni in cui erano in vigore i vincoli della legge 431/1985, la “Galasso”. Malgrado questi vincoli paesaggistici sono stati cancellati 4mila metri di paesaggi costieri liguri in gran parte a favore di nuove seconde case, ville e palazzi, per l’espansione di alcuni agglomerati che si susseguono lungo la costa, e per attività turistiche. Rispetto ad altre Regioni sono rilevanti le aree occupate da attività portuali.

Più precisamente, 58.2 sono i km occupati da infrastrutture portuali e industriali; 72 km sono stati trasformati in tessuti urbani densi (La Spezia, Genova, Savona, Imperia, Sanremo); mentre l'edificazione diffusa e meno densa occupano ben 88.4 km, e continua nella sua crescita e nel processo di saldatura delle aree ancora libere. I tratti di costa ancora "integri" sono complessivamente lunghi 126.4 km, (12.4 km di suoli con usi agricoli e 114 km naturali) ed è su questi che bisogna porre grande attenzione.

«I paesaggi costieri sono uno straordinario patrimonio e costituiscono una parte rilevante dell’identità italiana oltre che una potenzialità unica di valorizzazione turistica ed economica – dichiara Edoardo Zanchini,  vicepresidente di Legambiente -. I cambiamenti avvenuti in Liguria, come in altre Regioni italiane, negli ultimi decenni sono purtroppo molto rilevanti e in larga parte poco conosciuti. Anni in cui  sia le Regioni che il Ministero dei Beni Culturali hanno sostanzialmente chiuso gli occhi di fronte a quanto stava succedendo sulle nostre coste. Oggi cambiare non solo è possibile ma anche urgente – conclude Zanchini -  per riuscirci occorre avere il coraggio e la lungimiranza di fissare un vincolo di  inedificabilità assoluta per tutte le aree costiere attualmente non edificate per almeno 1 chilometro dal mare. E in parallelo definire una seria politica di riqualificazione di un patrimonio edilizio sia residenziale che turistico spesso costruito con ottica speculativa, senza qualità e futuro».

«La prospettiva che dobbiamo scongiurare è che altri paesaggi costieri, anno dopo anno, vengano cancellati dal cemento – aggiunge Santo Grammatico, presidente di Legambiente Liguria-. Soprattutto a ponente, da Genova al confine con la Francia, la costa è caratterizzata da piccoli centri che senza una chiara scelta di salvaguardia rischiano di veder scomparire i tratti ancora liberi, cancellando aree agricole, boschi, macchia mediterranea importantissime anche per il ruolo ambientale e climatico che svolgono. Ragionamento analogo vale per le aree a Levante, da Genova a la Spezia, che rappresentano uno straordinario patrimonio di natura e storia per la Liguria e andrebbero tutelate in tutta la loro estensione. Ci appelliamo per questo  anche ai comuni affinché si evitino ulteriori variazioni ai Piani Urbanistici e in tutta la regione si rafforzi il metta in campo un piano di tutela  della costa, agendo in maniera coordinata e sinergica».

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