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Domenica, 28 Aprile 2024
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Liguria ultima tra le regioni del nord Italia per raccolta differenziata

Nei dati presentati da Legambiente, nel corso della prima giornata dell’Ecoforum al Blue District di Genova, le percentuali di differenziata della regione sono rimaste ferme nel 2019 e nel 2020

La prima giornata dell’Ecoforum Liguria, che si è tenuta in presenza nelle aree del Genova Blue District, è iniziata con una approfondimento sui dati della raccolta differenziata in Liguria.

L’incontro era moderato dal presidente di Legambiente Liguria Santo Grammatico, con la partecipazione dell’assessore all’ambiente del Comune di Genova, Matteo Campora, Andrea Baroni per Regione Liguria, la responsabile Comuni Ricicloni Laura Brambilla e Tiziana Cattani, direttrice soci e consumatori Coop Liguria.

I dati regionali sulla percentuale di raccolta differenziata in Liguria mostrano che nel biennio 2019/20 la crescita della raccolta è rimasta sostanzialmente ferma. Gli ultimi numeri riferiti al 2020 segnano una percentuale di differenziata ferma al 53,5 % del totale. Nonostante questo dato, che colloca la Liguria come fanalino di coda delle regioni del nord, qualcosa si muove.

Diversi comuni hanno raggiunto e superato il 65% di raccolta differenziata e sono sotto i 75 kg di indifferenziato prodotto per abitante all'anno. Proprio questi enti locali hanno ricevuto un premio nel corso dell’Ecoforum come comuni “rifiuti free”. Si tratta di 30 comuni, di cui 21 nella provincia di Savona, 5 a La Spezia, 3 nella città metropolitana di Genova e 1 in provincia di Imperia.

Dall’analisi dei dati dettagliati risulta che i Comuni virtuosi, ovvero quelli che superano il 65% di differenziata, sono 134 su un totale di 235 monitorati. Dei restanti comuni, 40 si trovano al di sotto della soglia del 40% di raccolta differenziata. Tra questi 25 sono nell'imperiese, 19 nel genovese e 4 nel savonese, che comprendono un territorio abitato da 663 mila liguri. Anche i dati della città di Genova non so buoni, infatti la quota di differenziata si ferma al 35,4%.

Secondo Legambiente per migliorare la situazione sarebbe necessario creare degli impianti di biodigestione, a partire appunto da Genova. Giorgio Zampetti, direttore nazionale di Legambiente, nel corso del forum ha affermato:

"Un modello virtuoso di gestione dei rifiuti e di economia circolare in Liguria si deve basare su pochi ma significativi passi. Una raccolta differenziata spinta e di qualità, basata su un sistema porta a porta, a partire dalla città di Genova. Applicare il principio "chi inquina paga" attraverso la tariffazione puntuale su tutto il territorio regionale, che possa premiare anche la 'prevenzione' dei rifiuti. Infine servono gli impianti di riciclo e recupero di materia, per chiudere il ciclo dei rifiuti nel territorio regionale rendendo autonoma ogni provincia a partire da quelli di biodigestione anaerobica e compostaggio per il trattamento dell'organico e la produzione di biometano e compost di qualità".

In Liguria Legambiente da tempo chiede l’apertura di impianti di biodigestione per il trattamento della frazione organica con produzione di biogas, avviando percorsi di partecipazione con i cittadini e le amministrazioni per la loro migliore collocazione.

La pubblicazione dei dati della raccolta differenziata in Liguira, e a Genova in particolare, ha provocato la reazione del leader dell’opposizione Ferruccio Sansa, che sulla sua pagina Facebook ha commentato così i numeri presentati da Legambiente:

“Sono passati quasi 4 anni e mezzo e la raccolta differenziata è al 35,4%. La metà esatta di quanto promesso. Una percentuale ben al di sotto dell'obiettivo europeo del 65% (da raggiungere entro il 2012...) e di tutti i capoluoghi del Nord Italia (Torino supera il 50%, Milano viaggia oltre il 60%). Quello dei rifiuti è il tipico agire politico di Bucci: promette obiettivi irrealizzabili, alimenta una propaganda per far passare l'obiettivo come un risultato raggiunto, se la prende con tutti quelli che cercano di farlo tornare nel mondo reale accusandoli di ''fare polemiche inutili'".

Poche ore dopo è arrivata la replica dell'assessore all'ambiente del Comune di Genova Matteo Campora, che ha risposto così alle parole di Sansa:

"La nostra giunta è abituata a lavorare e a rispettare gli impegni presi: alla politica del dire, preferiamo quella del fare. E i numeri lo dimostrano: dopo aver sanato un buco di bilancio da 160 milioni di euro ereditato su Amiu, ora abbiamo pronto un piano di investimenti da 70 milioni di euro che ci porterà a raggiungere l’obiettivo del 65% che ci siamo posti e su cui stiamo già lavorando visto che la differenziata a Genova sta crescendo e va verso il 40% entro quest’anno. Inoltre, abbiamo avviato la realizzazione del primo impianto di trattamento rifiuti nella storia di Genova, una svolta epocale per la nostra città, che va a inserirsi nella strategia ambientale per altro già illustrata in un convegno, 4 anni fa, organizzato proprio dai Cinque Stelle"

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