D.o.c. dentro ogni calice in scena al Count Basie
CiBicchieri, teatro, musica, emozioni a cura di Palconudo, la Pozzanghera, Li Fiji der Papa.
Scorrono le parole, le note, le rime, gli stornelli, si confondono, si biascicano come a fine serata le storie si perdono nell’alcol. Non teatro, non musica, non canzone, non teatro canzone ma il risultato di una sonora bevuta! Tre anime che si contaminano e si uniscono in un brindisi.
A condurre il filo dello spettacolo sono i bicchieri: alti, bassi, larghi, stretti, fragili, robusti;bicchieri che sono adatti a contenere ed esaltare certi tipi di vini, di liquori che sono unici come le storie, in parole ed in musica, che nascono mentre da essi si beve.
Si può bere un Amarone in un flute? O un prosecco in un ballon? No! cioè si, perché non ci sono impedimenti reali, si può bere da qualsiasi bicchiere, qualsiasi liquido. Ma provate, non è la stessa cosa. Ogni bicchiere ha forma e specificità che sono adatte non solo a contenere proprio quel tipo di liquido ma ad esaltarlo, a far in modo che chi lo beve lo assapori fino in fondo e viva un’esperienza unica. Unica, come sono uniche le storie, in parole e/o musica, contenute nei vari tipi di calici, che vanno bevute ed assaporate proprio da quel bicchiere.
Dentro ogni calice oltre al bere ci sta una storia che è unica come il suo bicchiere.
Testo e regia di Lidia Giannuzzi Musica a cura di Palconudo e LI Fiji der Papa.
Con gli attori della pozzanghera (Domenico Baldini, Roberta De Donatis, Bruno Demartini,Francesco M. Giacobbe, Martina Pittaluga, Matteo Travagli), le voci dei palconudo e LI FiJi der Papa (Elisa Castelli, Davide Pizzo), la musica dei palconudo e LI FiJi der Papa (Alessio Fistarol, Luca Marangon, Lorenzo Marmorato, Marco Pantella, Lorenzo Pigozzo).
Si inizia con tutti i bicchieri insieme che fremono per raccontare, per far bere le loro storie (L’accolita dei rancorosi_V. Capossela)
E via con il primo bicchiere da osteria, largo ma non troppo, si tiene bene,con tutta la mano, si impila e 10 colmi ne puoi bere occupando lo spazio di un solo bicchiere (La società dei Magnaccioni)
Poi una coppa Martini(Colpevole_L. Giannuzzi/Guilty_Blues Brothers)
Ancora bicchieri da osteria per stare allegri (Er tranquillante nostro, Senza neanche una lira_ F. Orselli, Il dialogo dei vini)
Ma i Tumbler, uno alto e l’altro basso, vogliono liberarsi delle loro storie e quasi si sovrappongono
Il piano è ubriaco/The piano has been drinking) qualche calice fino ad arrivare a 12 shooter(round 12_V. Capossela/V. Costantini)
Poi bicchieri a raffica che si susseguono lasciando forse un po’ di amaro in bocca (Il bar della rabbia_A Mannarino/Sabbia_L. Giannuzzi/Wiskhy_Mina/Sono perfettamente lucido_ L. Giannuzzi/L’amore nero_A. Mannarino) una sosta per un altro tumbler (Nel cielo dei bars F. Buscaglione) e per rallentare un bicchiere da rosolio (Grandine di vetro) si ritrovano sul finale tutte le storie e tutti i bicchieri (All’una e 35 circa_V. Capossela) e poi si può solo continuare a bere e a raccontare, a bere e a raccontare…