Presentazione del volume "Il parato di Benedetto XI. Storia di un tesoro"
Genova, 26 Luglio 2023 Viene presentata al Museo Diocesano di Genova l’anteprima del volume Il parato di Benedetto XI. Storia di un tesoro, a cura di Maria Ludovica Rosati e pubblicato dalla Fondazione Bruschettini per l’Arte Islamica e Asiatica.
Il parato liturgico associato al pontefice Benedetto XI rappresenta una delle più significative testimonianze di quella circolazione di oggetti preziosi, tecniche e forme d’arte che, alla fine del Medioevo, ebbe luogo in tutto il continente eurasiatico nel corso della feconda stagione di contatti e incontri nota come Pax Mongolica. Confezionate con tessuti di fattura asiatica in seta e oro a minuto decoro vegetale - i cosiddetti ‘panni tartarici’ prodotti nei laboratori dell’impero mongolo -, queste vesti per la loro preziosità furono destinate alla corte papale. Dal tesoro pontificio passarono al tesoro dei domenicani di Perugia, trasformandosi progressivamente in una reliquia del beato papa Benedetto XI (1240-1304), il cui culto nel convento dei padri predicatori ne ha permesso la conservazione fino ai nostri giorni. Il volume ripercorre le vicende secolari di questo straordinario complesso di vesti liturgiche papali. Si tratta di un lavoro fortemente atteso dalla comunità scientifica internazionale che negli ultimi anni ha prestato un’attenzione sempre maggiore nei confronti delle stoffe ad oro nel continente eurasiatico e dei panni tartarici, di cui il parato di San Domenico incarna una delle evidenze più straordinarie e meglio conservate. La presentazione avviene significativamente al Museo Diocesano di Genova dove è conservato il Polittico di San Bartolomeo realizzato da Barnaba da Modena (1377 ca.), splendido esempio della fortuna dei tessuti ad oro mongoli nell’Italia della fine del Medioevo.
Dalla seconda metà del Duecento i panni tartarici, spesso commercializzati proprio dai mercanti genovesi, erano considerati quanto di più prezioso potesse esserci sul mercato del lusso europeo. Per questa ragione erano utilizzati da sovrani e pontefici come simbolo di prestigio e potere nelle più importanti cerimonie civili e religiose. Vestendo Bartolomeo con un panno tartarico, Barnaba da Modena da una parte attualizza la storia sacra, introducendo un elemento di familiarità per il pubblico di una città mercantile come Genova abituato alla circolazione di tali beni esotici. Dall’altra, sceglie un tessuto ad oro per rappresentare fisicamente lo splendore morale del santo, trasferendo così la dimensione del lusso terreno alla sfera della corte celeste. Ne Il parato di Benedetto XI. Storia di un tesoro (Dario Cimorelli Editore) la storica dell’arte Maria Ludovica Rosati è affiancata da specialisti e studiosi italiani e internazionali - Michele Bernardini, Annalisa Biselli, Stellina Cherubini, Zvezdana Dode, Ester Giovacchini, Márta Jaró, Veronica Prestini, Regula Schorta, Alexandra Wetzel - per offrire un’inedita e approfondita lettura di questo straordinario tesoro tessile medievale. Con taglio interdisciplinare e con il supporto di un ricco apparato iconografico, il volume affronta tematiche centrali per la storia del parato e per la più vasta storia degli scambi culturali nel continente eurasiatico. Movendo da una serrata indagine materiale sugli oggetti stessi, sono ripercorse le vicende conservative delle vesti e della loro ricezione e percezione attraverso i secoli; si tratta dell’impiego delle stoffe d’oro presso i Mongoli e in diverse realtà dell’Eurasia; si discute dell’origine della specifica tipologia tecnologica e ornamentale che contraddistingue i panni tartarici di Perugia, proponendo nuove chiavi di contestualizzazione nel vasto scenario delle produzioni tessili suntuarie eurasiatiche tra XIII e XIV secolo.
L’attività di studio approfondito del parato ha accompagnato il progetto in tutte le sue fasi: fin dal 2013 un gruppo internazionale di storici del tessuto, conservatori e specialisti di micro-analisi dei materiali si è riunito attorno al parato in restauro. Nel corso degli anni, ad esso, si sono aggiunti ulteriori specialisti di storia economica, di storia asiatica e di arti orientali e sono stati coinvolti per uno studio comparato altri esperti che avevano affrontato ricerche su manufatti analoghi a quelli associati a Benedetto XI, conservati in Italia e all’estero. Da questa collaborazione è nato il volume che oggi viene presentato. Il parato di Benedetto XI. Storia di un tesoro segue la pubblicazione dedicata alla casula di Thomas Becket (The Chasuble of Thomas Becket. A biography, a cura di Avinoam Shalem, Hirmer, 2017) e si pone come secondo volume di una collana di studi promossa dalla Fondazione Bruschettini per l’Arte Islamica e Asiatica, dedicata al patrimonio tessile quale testimonianza di arte ‘trasportabile’ e più significativo terreno di incontro tra le molteplici civiltà che in età premoderna componevano l’articolato scenario del mondo eurasiatico.
In occasione della presentazione del volume viene altresì annunciato il progetto Sulle orme di Benedetto XI: il parato di Perugia in dialogo con ...: una serie di presentazioni del libro finalizzate a contestualizzare i paramenti papali in panni tartarici di San Domenico nel più vasto scenario artistico, storico e culturale dell’epoca. Gli incontri saranno organizzati in differenti località italiane dove si conservano testimonianze significative per i parati papali e per le loro vicende. Ciascun appuntamento prevederà l’introduzione alle vesti di Perugia, accompagnata dalla presentazione di opere e/o personaggi le cui vicende si intrecciano a quelle di Benedetto e del parato. Si inizierà a Ottobre 2023, ancora una volta da Genova e dal Museo Diocesano (14/15.10) per proseguire con tappe a Perugia, San Domenico (25.10); Verona, Museo di Castelvecchio (14.11); Bologna, Museo Civico Medievale (30.11); Torino, Museo d’Arte Orientale (dicembre); Firenze, Uffizi/Accademia (Gennaio 2024); Roma, Istituto per l’Oriente (Gennaio/Febbraio 2024); Napoli, L’Orientale (Gennaio/Febbraio 2024); Milano, Sant’Ambrogio (Primavera 2024); Venezia, Fondazione Cini. Si prevede un'ulteriore tappa genovese a Maggio 2024 e il programma si chiuderà a Novembre 2024 con una mostra al Museo Diocesano e un colloquium a Palazzo Ducale, nel quadro dunque di Genova Capitale del Libro e di Genova capitale del Medioevo.
L’appuntamento odierno assume un’ulteriore valenza: l’annuncio di una nuova importante pubblicazione che evidenzia gli scambi interculturali fra il mondo mediterraneo e le vie dell’Asia, dei quali Genova è stata indubbia protagonista in età medievale, conferma altresì il ruolo di Genova quale Capitale Italiana del Libro 2023 e attraverso il progetto Genova a Pagine Spiegate! ne esalta la vocazione sia come città di mare che come storico centro culturale di alto profilo.