"La solitudine di Penelope", mostra personale di Patrizia Nuvolari al Ducale
Giovedì 21 febbraio alle 18.00 allo Spazio46 di Palazzo Ducale di Genova, per il ciclo di mostre Weekend contemporaneo a cura di Virginia Monteverde, Art Commission presenta la personale di Patrizia Nuvolari “La solitudine di Penelope”. Sette le opere in mostra, realizzate con la tecnica della Photo-Pixura, termine ideato dalla stessa artista che usa e intreccia fino a fondere tra loro due mezzi espressivi diversi, la fotografia digitale e la pittura.
La mostra che ha la durata di un solo weekend sarà visitabile il 22-23 e 24 febbraio dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 18.00.
Il progetto
La “solitudine di Penelope” esprime una singola figura all’interno di un appartamento vuoto.
La casa. Luogo sacro. La, dove la donna regna regina. Ancora e ancora.
A Ulisse l’avventura, le emozioni, gli amori… a Penelope l’attesa, la solitudine, la paura.
La vita è fuori. La luce è oltre quei muri. Solo il riflesso che attraversa i vetri delle finestre può e deve bastare. Non ci si illuda, per molte, troppe donne è ancora così. E questi tempi non aiutano nel cammino dell’emancipazione.
Le protagoniste, fotografate in bianco e nero, sono ambientate in coloratissimi fondali pittorici, molti di essi presi in prestito dalla Storia dell’Arte. Si possono riconoscere gli interni di Hopper e di le fanciulle di Balthus.
L’artista
Patrizia Nuvolari vive e opera ad Aosta, ha iniziato la propria attività artistica nel 1986, privilegiando come strumenti espressivi la pittura e la fotografia. In entrambi i casi il soggetto trattato non è mai stata la realtà, ma il linguaggio usato per la sua rappresentazione.
Negli acrilici ha indagato nel mondo delle foto di famiglia, traendone un quotidiano purificato, ma anche nella pubblicità, nelle cartoline, nei santini... nella iconografia popolare che ha disegnato l’immaginario più elementare, ma più diffuso nella cultura occidentale. Nella sua vasta ricerca iconografica ha ironizzato anche sull’orrore che i media ci offrono ogni giorno, realizzando una serie di opere acriliche molto decorative: “Se l’orrore è il nostro pane quotidiano, tanto vale renderlo grazioso!”.
Con la fotografia ha viaggiato attraverso l’universo delle immagini, in quel mondo di carta che ci circonda e che ha ri-fotografato per cercare quella verità assoluta racchiusa in ogni particolare. Per trovare l’icona. La purezza del simbolo.
I suoi lavori sono stati esposti in numerose gallerie pubbliche e private, in Italia e all’estero.
Accanto all'attività artistica in senso stretto, ha ideato e realizzato mostre di alto impegno civile. Utilizzando fotografie di reportage e brani tratti dalla letteratura, ha creato racconti originali sui grandi temi di attualità.
Ha pubblicato diversi libri di educazione ambientale per i bambini. Ha inoltre insegnato discipline artistiche. In qualità di giornalista ha condotto per sette anni un blog, Patuasia, di grande successo.