Il tempo dei segni, Carlo Piterà in mostra nella sua Sampierdarena
S’intitola "Il tempo dei segni" la mostra che dal 22 novembre al 10 dicembre va in scena al Centro Civico Buranello, nel quartiere genovese di Sampierdarena, e che vedrà il surrealista Carlo Piterà esporre le sue opere ispirate ai segni zodiacali.
Nei suggestivi dipinti, creature fantastiche come il Sagittario, i Pesci e la Vergine prendono vita sulla tela grazie all'uso del colore, delle luci e delle ombre, trasformandosi in vivide presenze nonostante l’origine onirica: al fianco dei 12 segni saranno esposte anche le riproduzioni dei 22 Arcani Maggiori, i cui originali, dipinti nel 2004 su tavola, sono i più grandi al mondo: «Essendo appassionato di simbologia, ho voluto affrontare prima i tarocchi e poi i segni zodiacali, curando particolarmente la simbologia insita in entrambe le opere - ha spiegato Piterà - Il mio intento era soprattutto ridare dignità e giusto valore al simbolo in quanto tale. La verità, come afferma Platone, non può essere né compresa né comunicata con modalità razionali, può essere solo intuita e poi rivelata attraverso simboli e metafore. Lo scopo della mia opera sta proprio in questo aspetto, che ci svela una realtà diversa dall'ordinario e dal quotidiano».
Nato a Belcastro nel 1955, dopo un anno Carlo Piterà si è trasferito con la famiglia a Genova, città che ha visto sbocciare la sua vocazione artistica, ispirata a maestri barocchi del ‘500 e del ‘600, in particolare Rubens e Caravaggio, «la cui tecnica mi consente di esprimere le tematiche del mio tempo». Dividendosi tra il lavoro di funzionario regionale e la passione per l’arte, coltivata nel suo studio in via Gioberti, il pittore ha trasferito su tela una visione del suo mondo fantastico e delle creature che lo popolano, e dopo le esperienze al Museo del Mare Galata di Genova e alla Galleria d’Arte Biffi di Piacenza, si appresta a condividerla con gli abitanti del suo quartiere: «Tornare a esporre nella mia Sampierdarena è sempre molto coinvolgente - ha ammesso - perché mi fa sentire veramente parte della mia comunità. Peccato che oltre al centro civico non ci sia una struttura pubblica disponibile per esposizioni artistiche. Eppure a Sampierdarena ci sono molti edifici d'epoca di valore storico che potrebbero essere adibiti a centri d'arte e cultura, potrebbe essere un ottimo deterrente contro l'abbandono e il degrado».
Un degrado che negli ultimi 10 anni è aumentato in maniera esponenziale, e che eventi come questo potrebbero aiutare a ridurre: «Abbiamo raggiunto ormai livelli insostenibili, vista anche l'assenza di politiche sociali veramente efficaci sul territorio, ma questo ormai è un problema che riguarda tutto il Paese. Il compito dell'artista è proprio quello di cercare di trasmettere attraverso le opere la cultura del bello e l'armonia del vivere umano».