Artisti a confronto: la mostra al Galata Museo del Mare
Dal 21 al 26 giugno la saletta dell’Arte del Galata Museo del Mare ospita “ARTISTI A CONFRONTO”, mostra dei pittori Enzo Dente e Mauro Malafronte curata da Mario Fantaccione. L’esposizione sarà presentata sabato 21 alle 18 dalla D.ssa Daphne Ferrero, critico d’Arte e dagli artisti stessi. Ingresso libero.
Enzo Dente e Mauro Malafronte, hanno fatto della loro espressione artistica lo specchio della complessità del mondo che ci circonda. Con le loro opere sperimentano in continuazione l’unione tra tecniche, materie e colori come un brodo primordiale dal quale nasce la vita. Non ci sono limiti nella creazione del mondo e sembrano non esserci limiti espressivi, ma continua ricerca e espansione nello spazio all’interno delle loro opere.
Dente, pittore genovese classe 1953, dipinge con foga passioni, angosce e turbamenti dell’uomo, lasciandoli poi alla libera interpretazione dei visitatori. Nella sua continua ricerca e evoluzione stilistica Dente attraversa varie correnti artistiche che dall’informale gestuale lo porta ad abbracciare l’informale materico per giungere infine alla Pop Art.
A coronamento di questa ricerca nel 2006 fonda e firma con BARRILE, KOVA e ZUCCA il Manifesto Artistico “IL DINAMISMO COSMICO”, di cui anche MALAFRONTE ne fa parte e che, egli stesso così definisce: “l’Energia colpisce la materia e genera il movimento. Ecco il Dinamismo di ogni essenza cosmica, del creare la libertà d’espressione”.
La scelta di Malafronte (Finale Emilia, 1966), di riscoprire e utilizzare una forme d’arte quali l’espressionismo astratto, l’action - panting di Pollock e della pittura americana degli anni ‘50, fa pensare a una volontà di studio del “caos” della società e dell’uomo contemporaneo dove la parzialità dell’esperienza quotidiana difficilmente porta l’individuo a riflettere sul “proprio io”. Malafronte spinge lo spettatore a ricercarlo all’interno della sua opera rispecchiando quel “caos” nel gesto libero, non dettato da pennelli; con contrasti di volumi, chiari e scuri, vuoti e pieni che sapientemente vengono armonizzati sul supporto definendo “una vitalità intrinseca del gesto e della materia” come lui stesso definisce il suo lavoro. Malafronte al cavalletto predilige superfici piane, per mezzo delle quali è in grado di intervenire in modo diretto e gestuale con colori e materiali.
Due pittori diversi, dunque, con precisi e separati percorsi artistici e di vita, ma che sembrano convergere verso una comune ricerca espressiva che travalica i limitanti confini del supporto bidimensionale, travolgendo e colpendo la sensibilità dello spettatore.