“Wisława Szymborska, la gioia di scrivere”: mostra sulla grande poetessa polacca al Museo di Villa Croce
Cent’anni fa nasceva Wis?awa Szymborska, vera e propria rock star della poesia, Premio Nobel per la Letteratura nel 1996. I suoi libri sono best seller. Genova, una città a cui è stata legata da amicizie e affinità, celebra il centenario con la mostra monografica “Wis?awa Szymborska. La gioia di scrivere”, un titolo che si lega a una delle sue poesie più famose, sorridente come una dichiarazione d’amore per la vita e per le parole. Curata da Sergio Maifredi con la consulenza e la collaborazione scientifica di Andrea Ceccherelli e Luigi Marinelli, si potrà visitare al Museo d’arte contemporanea Villa Croce di Genova (via Jacopo Ruffini 3) dal 16 giugno al 17 settembre 2023.
La grande sorpresa sono i dieci componimenti inediti appositamente tradotti in italiano, il particolare più divertente la scimmia portafortuna di Wis?awa, il momento più emozionante la viva voce di Szymborska registrata nei messaggi della segreteria telefonica, da ascoltare tramite un qr code. La mostra è concepita da Segio Maifredi come un viaggio nella vita e nell’universo creativo della grande poetessa polacca, abitato non solo dalle poesie ma anche da collage e opere grafiche, mondi che si sono sempre alimentati l’un l’altro e che in questa occasione tornano in dialogo, grazie all’allestimento scenografico di Micha? Jandura. Con il Comune di Genova come ente organizzatore, la mostra è prodotta da Teatro Pubblico Ligure, in coproduzione con l’Istituto Adam Mickiewicz di Varsavia, con il patrocinio della Fondazione Wis?awa Szymborska di Cracovia, in collaborazione con l’Istituto Polacco di Roma e con il Goethe-Institut Genua, istituzione che diffonde nel mondo la cultura della Germania, fra le prime nazioni a
riconoscere il valore di Szymborska con l’assegnazione del Premio Goethe nel 1991.
«Ho ideato la mostra “Wis?awa Szymborska. La gioia di scrivere” come uno spettacolo – dichiara il curatore Sergio Maifredi – prendendo sul serio un’arte che Szymborska ha coltivato per passione: il collage. Ho immaginato di far entrare lo spettatore dentro ad un collage, come un bambino in un libro pop-up, scoprendo così il laboratorio artistico di Szymborska, attraverso i ritaglini, le cianfrusaglie, gli appunti cancellati sull’inseparabile taccuino; decifrando frasi che sono embrioni di poesie, fino a veder affiorare dieci poesie inedite, scoperte tra le carte e pubblicate, per la prima volta, solo nel febbraio 2023 in Polonia. Perché una mostra su Wis?awa Szymborska a Genova? Perché Pietro Marchesani, professore di Polonistica all’Università di Genova, a Genova trascorse gli ultimi vent’anni della sua vita. E a Pietro Marchesani si deve la traduzione dell’opera omnia della poetessa: immane e devoto lavoro iniziato quando in Italia il nome di Wis?awa Szymborska era pressoché sconosciuto. Ma Wis?awa Szymborska è legata a Genova anche da un altro caso, e il caso è uno dei luoghi della geografia poetica di Wis?awa: a Genova, nel 1961, l’editore Silva pubblica Poeti polacchi contemporanei a cura di Carlo Verdiani e quindi a Genova, per la prima volta in Italia, escono sette poesie di Wis?awa Szymborska, trentacinque anni
prima del premio Nobel».
Citata in canzoni e film, di Wis?awa Szymborska hanno scritto e raccontato in tanti, da Woody Allen a Umberto Eco, da Roberto Saviano a Roberto Vecchioni, che le ha dedicato una canzone, Andrea Camilleri, Jovanotti. Il suo nome è tanto difficile da pronunciare, quanto è facile entrare nelle sue poesie, seguendo un pensiero libero, vivace, allegro, lucido, che descrive i fatti piccoli e grandi che rendono unica ogni giornata “rimettendo al mondo le parole”. Documenti, fotografie, carteggi, opere grafiche… sì perché Wis?awa Szymborska ha frequentato le avanguardie, era amica di Kantor, e fin da giovane si era cimentata nel mondo dell’illustrazione, passione che le rimase viva per tutta la sua vita, come testimoniano i collage che realizzava e spediva agli amici. I collage erano “collanti d’amicizia”, appartenevano alla vita privata, ma qui, accostati gli uni agli altri, rivelano i meccanismi di associazioni d’idee che poi ritroviamo nella sua scrittura. Il corpus fotografico esposto comprende opere dei fotografi Joanna Helander, Adam Golec e Andre Zak.
La mostra si apre con un collage “espanso”, in cui il visitatore può entrare come in un libro pop-up; la seconda stanza racconta del tempo in cui Szymborska ha vissuto in Polonia: la storia, la politica, l’arte. La terza di chi in Italia l’ha fatta conoscere. Salendo al secondo piano scorriamo i pannelli con immagini e scritti sulla vita della poetessa. Al piano nobile di Villa Croce troviamo oltre ottanta collage originali, il libro di inglese che Wis?awa illustrò da ragazza, frammenti ingranditi del suo taccuino con l’analisi delle frasi che hanno dato vita a versi celebri, fotografie, lettere d’amore e, quasi un miracolo, dieci poesie inedite, appena ritrovate tra le carte del suo primo marito che fu anche il suo primo editore. Al terzo piano sono stati disposti documenti e fotografie di viaggio, ed un film documentario. Woody Allen sarà virtualmente presente: Szymborska gli ha donato uno dei suoi collage e la regista Katarzyna Kolenda-Zaleska ha ripreso il momento della consegna inserita nel film “La vita a volte è sopportabile. Ritratto ironico i Wis?awa Szymborska”. Il commento di Woody Allen nel ricevere il collage per lui creato da Wis?awaSzymborska è stato: “Questo non è come quelle stupide statuette che ricevo per i miei film.” Il percorso della mostra è punteggiato da 100 massime di Wis?awa Szymborska, estratte dalle sue poesie, frasi da appuntarci come viatico per il cammino della nostra vita.
Le iniziative dedicate a Wis?awa Szymborska proseguono in Italia con lo “Szymborska Festival. In una goccia d’inchiostro” a Bologna dal 12 al 14 giugno, organizzato dal Centro di poesia contemporanea dell’Università di Bologna, con il patrocinio di Fondazione Szymborska, Comune di Bologna, Istituto Polacco di Roma. Inoltre sono in programma con la mostra “Szymborska: il mondo-collage” dal 27 settembre al 5 novembre al Museo di Palazzo Poggi di Bologna e dal 20 novembre al 15 dicembre allo MLAC - Museo Laboratorio di Arte Contemporanea di Roma, in entrambi i casi coorganizzato dall’Istituto Polacco di Roma. Infine a Roma dal 20 al 22 novembre avrà luogo il convegno internazionale “Szymborska e:”,
coorganizzato da Dipartimento di Studi Europei, Americani e Interculturali - Sapienza Università di Roma; Istituto Polacco di Roma; Casa delle Letterature Roma; col patrocinio di Fondazione Roma Sapienza, AIS e AIP: studiosi polacchi e italiani indagheranno “Szymborska e:” dove i due punti stanno per poesia, arte, lingua, traduzione e tradizione polacca, italiana, europea.
Nel percorso della mostra sarà esposta la ceramica Uovo nero orizzontale di Lucio Fontana, presentata in occasione dell’evento “Sulla rotta dei capolavori”.