"Non ci sono più le quattro stagioni", tra musica e divertimento con Luca Mercalli e la Banda Osiris
Aboca approda al Festival della Scienza di Genova con lo spettacolo di Luca Mercalli e Banda Osiris "Non ci sono più le quattro stagioni", un viaggio in musica nella storia del clima che unisce arte, scienza e comicità per comprendere il fenomeno dei cambiamenti climatici.
L'appuntamento è venerdì 4 novembre alle ore 21.00 presso i Magazzini del Cotone (sala Maestrale), e l'ingresso gratuito fino a esaurimento posti.
Lo spettacolo si inserisce nel progetto “A Seminar la Buona Pianta”, brand culturale attraverso cui Aboca promuove i suoi eventi e approfondimenti legati al tema dello sviluppo sostenibile Anche quest’anno Genova torna a essere palcoscenico nazionale della divulgazione scientifica con la quattordicesima edizione del Festival della Scienza. Aboca partecipa all’edizione 2016 con lo spettacolo di Luca Mercalli e Banda Osiris Non ci sono più le quattro stagioni: una esilarante lezione sul clima per comprendere appieno e con grande divertimento il fenomeno dei cambiamenti climatici e del global warming che minacciano il Pianeta. Dalla Piccola Età Glaciale al riscaldamento globale. Dalle quattro stagioni in musica di Antonio Vivaldi alle estati sempre più infuocate e inondate di oggi. Cambiamenti climatici e crisi ambientale sono dunque già in atto.
La salute del Pianeta, così come quella degli individui che lo popolano, è quotidianamente messa a dura prova. Non c’è luogo sulla Terra, pur protetto o remoto, che possa davvero dirsi al riparo da inquinamento e depauperamento delle risorse. Di questo passo, il mondo di domani rischierà di ereditare da quello di oggi guasti e malanni irreversibili.
Il climatologo Luca Mercalli affronta il tema del global warming in maniera originale, unendo l’arte, la storia, la scienza e la comicità irriverente della Banda Osiris in un irresistibile cabaret musicale, prodotto da Aboca, che segna la fortunata collaborazione artistica tra il noto studioso e i 4 musicisti piemontesi che, per la prima volta insieme, dopo aver debuttato quest’anno nei teatri di Siena e Pordenone registrando il ‘tutto esaurito’, iniziano la loro tournée in Italia a partire da Genova, venerdì 4 novembre alle ore 21.00 presso la Sala Maestrale dei Magazzini del Cotone, in occasione del Festival della Scienza 2016, per proseguire con altri cinque spettacoli a ingresso gratuito fino a marzo 2017, nelle città di: Firenze (29 novembre - Teatro Puccini), Roma (12 dicembre - Teatro Quirinetta), Padova (27 gennaio 2017 - Teatro MPX), Torino (10 febbraio 2017 - Teatro Colosseo) e Bari (9 marzo 2017 - Teatro Forma).
Smarrite le quattro stagioni, perduti per sempre i paesaggi rappresentati in arte e in musica al tempo di Vivaldi, «come sarà il mondo di domani - si domanda il climatologo Mercalli - se non prendiamo coscienza del più grande mutamento climatico in atto che mai sia stato provocato dall’uomo? Avremo ancora le stesse stagioni del passato?». La risposta è anche nel nuovo libro di Luca Mercalli Il mio orto tra cielo e terra. Appunti di meteorologia ed ecologia agraria per salvare clima e cavoli edito da Aboca Edizioni, ideale completamento dello spettacolo di venerdì 4 novembre a Genova. La parola chiave diventa “orto” in questo libro ricco di riflessioni e spunti utili per approfondire i temi della sostenibilità ambientale. Mercalli ci dimostra, infatti, tra le altre cose, con competenza scientifica come sia possibile coltivare un pezzetto di terra senza ricorrere a dannosi fitofarmaci, nel pieno rispetto della biosfera, mettendo il lettore di fronte all’ipotesi concreta che ognuno, con i mezzi di cui dispone, può davvero impegnarsi ogni giorno senza sforzi eccessivi per la tutela del Pianeta e soprattutto della propria qualità della vita. Coltivare un orto domestico diventa allora un’azione concreta, quotidiana, da accordare sull’impegno e sulla costanza, per salvare clima e cavoli.
«Ho pensato che questo libro potesse rappresentare una buona occasione per spiegare in termini concreti cosa vuol dire oggi confrontarsi con una nuova agricoltura – afferma Luca Mercalli – che non peggiori il cambiamento climatico e che, al contrario, ci aiuti a diventare più consapevoli sui legami che esistono tra la nostra capacità di scegliere cibo di qualità e il contribuire realisticamente alla salvaguardia del Pianeta».
«L’orto, per piccolo che sia, è un microcosmo – evidenzia Mercalli – che riproduce la complessità della natura e del nostro rapporto con essa: ci insegna che possiamo prelevare per noi una certa quota di risorse dall’ambiente, ma anche che se oltrepassiamo i limiti imposti dai processi naturali creiamo danni irreversibili». «Ecco perché condurre oggi un orto con le tecniche dell’agroecologia – conclude il climatologo – rispettando la biodiversità, evitando i trattamenti chimici e ottimizzando l’uso dell’acqua, è un buon modo per dare il proprio contributo alla sostenibilità ambientale».