Torta dei Fieschi, a Lavagna torna una tradizione centenaria
Tredici quintali di dolce, un appassionante gioco delle coppie, un corteo storico con 150 personaggi in cosutme, e 15-20mila spettatori in genere presenti: sono questi i numeri della Torta dei Fieschi, tradizionale manifestazione che si svolge tutti gli anni il 14 agosto a Lavagna.
La rievocazione è organizzata dal Comune di Lavagna e dal Gruppo dei Sestieri di Lavagna, e prende spunto dalle fastose nozze del 1230 tra Opizzo Fiesco, conte di Lavagna, e la nobildonna senese Bianca Dei Bianchi. Si narra che, per l'occasione, gli sposi vollero festeggiare insieme alla gente, donando un'enorme torta alla popolazione. A questo link la leggenda della Torta dei Fieschi.
Dopo la lettura del proclama delle nozze dell'Araldo, la contessa taglia simbolicamente la Torta in piazza Vittorio Veneto: si tratta di un dolce di 13 quintali prodotto dai maestri pasticceri di Lavagna in base a una ricetta segreta.
Come verrà distribuita la torta? Tramite un simpatico gioco delle coppie: ogni partecipante acquista uno o più biglietti, con su scritto un nome di fantasia. Obiettivo è trovare nella grande folla l'"anima gemella", ovvero lo stesso nome: solo così, presentandosi in due al banco di distribuzione della torta, sarà possibile ottenere due fette dello squisito dolce genovese.
Tra gli appuntamenti che precedono la festa, nel 2017 va segnalato "Medioevo con Gusto" che si svolgerà venerdì 11 agosto, con la città trasformata in un grande mercato storico, ricco di degustazioni, sorprese e spettacoli a cura dei commercianti del Centro Integrato di Via "Centro Storico", dei Sestieri di Lavagna, dei gruppi di spettacolo (Flos Duellatorum e Gratie d'Amore) e di molte associazioni cittadine.
La sera di domenica 13 agosto, mentre per le vie di Lavagna l’Araldo del conte Opizzo, a cavallo e scortato da tamburi e chiarine, darà lettura del proclama delle nozze, sul sagrato della Basilica dei Fieschi a San Salvatore di Cogorno, si terrà il tradizionale banchetto di addio al celibato del Conte Fiesco: l’Addio do Fantin.