"No More": la mostra-provocazione di Giulio Alvigni sulle "bufale"
A partire dal 4 maggio 2017 il Museo d'Arte Contemporanea Villa Croce ospitera? la densissima mostra personale di Giulio Alvigini, borsista presso la Oblomov Foundation nel 2016 e vincitore morale del Talent Prize 2015.
La complessa e cervellotica ironia di Alvigini si cambia per questa volta in offesa, in affronto, sempre laterale ma cio? nondimeno vulcanico. E non solo: l'attacco, la violenta scorribanda concettuale recata senza troppi complimenti dall'artista, ha in questo caso l'inesistente sia per teatro che per arma. Con cio? rappresenta una duplice insidia; in modo particolare per quanti scelgano di accostarsi a questo intensissimo lavoro senza prima entrare in possesso delle necessarie categorie per maneggiarlo. L'ordigno pronto a detonare e? appunto inesistente, e? l'inesistente. Con un briciolo di accondiscendenza verso il lessico, spesso astratto, delle cose d'arte, la si potrebbe persino definire: una raffinata operazione di ingegneria dell'inesistente. Un unico piano di lavoro - quello della comunicazione - che si scinde in due piani distinti: una comunicazione generica e generalista, giornalettistica, da un lato, e una comunicazione specifica, tecnica e di sistema (e viene eletto il Sistema, inevitabilmente, dell'arte contemporanea) dall'altro.
Dove la falsa notizia torna alla sorgente liquida dell'informazione e rinasce come post-verita?, come post- fatto; ecco il territorio congeniale ad Alvigini, che mette in scena, con tutta la serieta? di questo mondo, due vistosi falsi 1) la denuncia di un pericolo che non si profila affatto 2) l'annuncio di una mostra che non avra? mai e poi mai luogo.
Falsi, senza dubbio, ma falsi d'artista in senso stretto, corredati da un nutrito assieme di oggetti e manufatti prodotti appunto allo scopo di testimoniare la veridicita? delle succitate contraffazioni e con questo l'autenticita? dell'atto artistico, la salute espressiva del corpus alviginiano. L'operazione concettuale, si diceva, e? delle piu? raffinate: la ricerca dell'istituzionalizzazione e della consacrazione museale - cosi? come l'autorita? indispensabile a dare notizie, a fare notizie - non stanno qui alla fine di un percorso, come piana ed inevitabile conquista, bensi? all'inizio, come deliberato, gratuito, quasi generoso atto di insolenza teso a intorbidire il concetto medesimo di istituzione; si pensi a un viaggio che disturba la geografia stessa.
Giulio Alvigini rivendica, con drammatica eleganza e glaciale umorismo, il proprio diritto ad essere notizia in ogni forma possibile, sia lecita che illecita.
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