"Terapia di gruppo", sarcasmo e situazioni tragicomiche al Duse
Girandola di coppie nel carosello della vita. Psicanalisti logorroici e pazienti dall’incerto orientamento sessuale. Isterismi e ripicche, pulsioni irrefrenabili, insoddisfazioni e scenate. Una commedia piena di vita, dalla quale Robert Altman nel 1987 ricavò un film di successo.
Prudence, una giovane donna disinibita, letto un annuncio matrimoniale su di una rivista, si reca in un ristorante per il primo incontro con Bruce, bizzarro tipo, per giunta bisex dichiarato e deciso a lasciare l’omosessuale Bob. Bruce e Prudence sono ambedue sotto terapia presso due psicanalisti, aventi studi contigui. Di Prudence si occupa il dottor Stuart, di Bruce la dottoressa Charlotte: due professionisti assai stravaganti e faciloni (i quali, nel corso delle sedute, piantano ad ora fissa i rispettivi pazienti – in genere assillati da problemi sessuali – per amoreggiare rapidamente in una stanzetta che hanno in uso comune). I due medici, la giovane coppia, la superprotettiva Zizì, madre di Bob e cliente anch’essa di Stuart, nonché lo stesso Bob e Andrew, altro omosessuale e figlio di Charlotte, si ritrovano tutti nello stesso ristorante.
Tutto questo tra isterismi e ripicche, pulsioni sessuali a volte irrefrenabili, una logorrea contagiosa dei due terapeuti come dei rispettivi clienti, anche frenesie, insoddisfazioni e scenate. Alla fine, Bob si consolerà con Andrew (vivissima la gioia di mamma Zizì, ben lieta di “conservare il suo Bob” piuttosto che vederlo inguaiato con una donna); mentre gli pseudo-professionisti continueranno ad esercitarsi su clienti nevrotici, anche se, superate le esperienze personali, tenteranno infine di metter su famiglia.
Terapia di gruppo è una commedia cinica e divertente che, attraverso i suoi personaggi complessi e irrisolti, racconta la nevrosi della società contemporanea e le piccole e grandi contraddizioni della vita quotidiana e del nostro rapporto con noi stessi e con gli altri. Gli attori e tecnici mettono in scena uno spettacolo nel quale riecheggiano temi da sempre cari al cinema di Woody Allen, suggerendo infine a tutti gli amanti del teatro, uomini e donne, che solo il gruppo, il vivere insieme, può migliorare l’esistenza dell’individuo e soddisfarne bisogni, sia biologici che psicologici; anche perché servirsi dell’umorismo rimane sempre uno dei migliori antidoti ai mali del mondo.