De Ferrari, un flash mob per dire no alla "violenza della porta accanto"
Un flash mob per dire no ai sempre più frequenti episodi di violenza che si verificano tra le mura di casa, spesso ai danni di donne, minori e omosessuali, spesso perpetrati dai familiari: questa l’iniziativa del coordinamento Liguria Rainbow, che ha dato appuntamento alla cittadinanza venerdì 15 aprile in piazza De Ferrari per una manifestazione a tempo di musica.
“La violenza della porta accanto”, questo il titolo scelto per l’iniziativa, andrà in scena davanti a Palazzo Ducale alle 17 con la partecipazione della cantante Andrea Celeste, che intonerà le note di ‘Break The Chain’, il brano scritto da Tena Clark che ha dato avvio nel 2012 a uno dei più grandi eventi contro la violenza sulle donne, "One bilion rising", e "Bread and roses", già cantato al LiguriaPride del 2015, mentre i partecipanti danzeranno sui passi di una coreografia.
«Quando un giovane si trova a dover chiamare i carabinieri per tutelarsi dalla sua famiglia e finisce poi al Pronto Soccorso, è necessario dimostrare solidarietà e mobilitare la nostra città per fare una riflessione tutti e tutte insieme. Giovedì 31 marzo a Genova un ragazzo è stato picchiato dal padre dopo aver detto di essere gay. ?Purtroppo è spesso tra le mura domestiche che si nascondono i più sordidi segreti, i ricatti e il bisogno di controllo, le violenze psicologiche devastanti come quelle fisiche. L’episodio del ragazzo gay segue, a poca distanza di tempo, il caso della donna uccisa dal marito, ancora a Genova: un ennesimo femminicidio da aggiungere alle consuete, tristi statistiche», fanno sapere gli organizzatori sulla pagina Facebook dell’evento, lanciando poi un appello: «Alcune istituzioni politiche, culturali e religiose, oggi ostaggi o complici della "crociata antigender", lasciano sole le vittime, anzi agiscono una ulteriore violenza, quando affermano che devianti - sbagliati e sbagliate - sono le vittime, chi subisce insomma e non chi, sentendosi giusto e conforme, esercita con la forza e con la violenza il ruolo di marito, padre, fratello».
«Mettere in discussione la virilità, nelle sue figure più stereotipe del macho prepotente o violento e del padre padrone - conclude il comitato - produce ogni giorno reazioni violente che non possiamo trattare come emergenze o fenomeni isolati, compiuti da “mostri” e pertanto lontani da noi».