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Una nuova pelle e la versione low cost: il fututo di iCub

Presentato al Gizmark il brevetto che consentirà al cucciolo di robot nato nei laboratori dell'Iit di riconoscere gli oggetti che lo circondano e interagire con loro. In arrivo anche una versione più economica

Dalla sua nascita, datata 2009, a oggi, quando è salito sul palco dell’ultima edizione di ‘Italia’s Got Talent’ conquistando giuria e pubblico, iCub di strada ne ha fatta parecchia: nato nei laboratori dell’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova, il “cucciolo” di robot è cresciuto, ha affrontato e superato ostacoli e continua a cercare di migliorarsi grazie al team di scienziati che si occupano di lui quotidianamente, e che negli ultimi tempi hanno concentrato gli sforzi sul renderlo in grado di riconoscere l’ambiente e gli oggetti che lo circondano e di interagire con loro.

Ed è proprio per renderlo il più “interattivo” possibile che l’Iit ha recentemente brevettato una vera e propria pelle, che andrà a ricoprire iCub avvicinandolo di un ulteriore passo alla completa autonomia: il progetto è stato presentato nell’ambito di Gizmark, evoluzione del Marc, la manifestazione dedicata alla tecnologia andata in scena lo scorso weekend alla Fiera di Genova, e consiste in una sorta di rivestimento posizionato su gambe e braccia che contiene 4500 sensori che consentono al robot di percepire il contatto e capire che una persona lo vuole guidare, in modo da diventare più cedevole e “manovrabile” e imparare a eseguire nuovi movimenti.

Guarda il video di iCub sul palco di 'Italia's Got Talent'

Al momento l’Iit sta concentrando i sui sforzi sul capire qual è il limite massimo di oggetti che iCub può imparare a riconoscere: «Adesso siamo a 20-30 oggetti, stiamo cercando di capire quanti ne riesce a memorizzare, per quanto tempo poi riesce a ricordarli e in quali condizioni, tenendo conto di fattori esterni come per esempio la luce», ha spiegato Lorenzo Natale, responsabile del progetto.

Ma la pelle non è l’unica novità cui gli scienziati si sono dedicati: attualmente Iit lavora sulla versione 3 di i Cub, la cui riproduzione costa ben 250mila euro, ma l’Istituto sta studiando una versione low cost, il cui costo dovrebbe aggirarsi intorno ai 10mila euro: «Sarà più ridotta - ha rivelato Natale - con le ruote al posto delle gambe».

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