Concerto sinfonico al Carlo Felice: da Saint-Saens a De Falla
La Stagione Sinfonica 2016 del Teatro Carlo Felice prosegue venerdì 26 febbraio alle ore 20.30 con l’ottavo concerto sinfonico.
Sul podio a dirigere per la prima volta l’Orchestra del Teatro Carlo Felice, Alpesh Chauhan, un giovanissimo quanto talentuoso direttore inglese, dotato di ampia sicurezza e disinvoltura con una capacità introspettiva e una espressività fuori dal comune, che fin dalle sue prime apparizioni in pubblico ha confermato un’autorevolezza musicale indiscutibile per il modo di entrare nel cuore di una partitura ottenendo un pieno coinvolgimento da parte dell’orchestra.
La parte solistica del violino sarà affidata ad un altro giovane di grande talento, In Mo Yang, il ventenne violinista sudcoreano vincitore, nel 2015, della 54° edizione del Premio Paganini con un trionfo assoluto che gli è valso non solo il massimo riconoscimento assegnato dalla giuria, presieduta da Fabio Luisi, ma anche il premio del pubblico e quello per la miglior esecuzione di un brano contemporaneo.
Un’altra partecipazione solistica sarà quella del mezzosoprano Annunziata Vestri, che interpreterà la parte vocale prevista nell’ultimo brano in programma.
La serata si apre con il Concerto n. 3 per violino e orchestra in si minore op. 61 di Camille Saint-Saëns, composto nel marzo 1880 e dedicato al famoso violinista e compositore Pablo Sarasate. Segue una delle più popolari pagine di Saint-Saëns, la Danse macabre, la cui fantasiosa orchestrazione, il gusto per l’esotismo e l’ironia grottesca, ne fanno un brano di grande suggestione.
Chiude il programma la suite dal balletto El amor brujo di Manuel de Falla, su soggetto di Gregorio Martínez Sierra, un’esplosione di ritmi e suoni andalusi liberamente reinventati, una tra le composizioni più note e popolari del compositore spagnolo.
Alle ore 19.30, presso la Sala Paganini del Teatro Carlo Felice, in collaborazione con l’Associazione Teatro Carlo Felice, si terrà una breve conferenza introduttiva con il M° Alpesh Chauhan a cura di Enrico Cinquini.