Soares feat. Greg Burk al Count Basie
Una jazz band contemporanea con il raffinato tocco del famoso pianista di Detroit
Greg Burk - pianoforte
Marco Giongrandi – chitarra, Nicolò Ricci - sax tenore, Pietro Martinelli – contrabbasso, Matteo Rebulla – batteria
Greg Burk, pianista e compositore di Detroit tra i più raffinati della scena jazz contemporanea, vanta otto CD pubblicati a suo nome di musica originale composta ed eseguita dallo stesso in diverse formazioni internazionali e ha partecipato a numerose registrazioni di artisti americani ed europei.
Burk oggi insegna anche pianoforte jazz e ‘Ear Training’ alla New York University di Firenze.
L’attività concertistica di Burk è proficua e varia e include Festival in Europa, Giappone, Stati Uniti e Africa. Tra i musicisti che hanno collaborato con Burk si ricordano grandi personalità quali Kenny Wheeler, Benny Golson, Steve Swallow, Bob Moses, Jerry Bergonzi, John Tchicai, Gerald Cleaver, Steve Grossman, Peter King e moltissimi altri.
I Soares nascono nel 2012 dalla confluenza tra la decennale amicizia e comune esperienza musicale tra Marco Giongrandi (chitarra) e Nicolò Ricci (sax tenore) e la collaborazione del primo con Pietro Martinelli (contrabbasso) e Riccardo Chiaberta (batteria) che dopo numerose esperienze musicali e collaborazioni, formano ormai una consolidata sezione ritmica di ricca personalità. Per il concerto del Count Basie, il gruppo si avvalerà della importante presenza di Greg Burk, pianista e compositore di Detroit tra i più raffinati della scena jazz contemporanea.
Il quintetto porterà sul palco - presentando il disco “Departures” uscito recentemente per la neonata etichetta Honolulu Records di Milano - una musica pregna di riferimenti non solo musicali, ma anche artistici e letterari. Ispirandosi a vari autori (come Antonio Tabucchi ne “Il Filo Dell’Orizzonte”) ogni singolo brano vuole essere un breve racconto che, attraverso immagini dalle tinte rarefatte e crepuscolari, immerge l’ascoltatore dentro un percorso che parte dal grande tema dell’inquietudine e lo trasporta verso un finale sempre luminoso. Le composizioni, firmate per la maggior parte dal leader Marco Giongrandi, sono valorizzate da una sezione ritmica che, disegnando atmosfere spaziose e liriche, si intrecciano col linguaggio energico di Nicolò Ricci, condensandosi in un’unica voce dalle tinte inconfondibili.