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Ipotesi vendita Secolo XIX: giornalisti in agitazione, Pd e Sansa chiedono chiarimenti a Toti

Gedi, l'editore del Secolo XIX, ha detto che nei giorni scorsi ci sono stati incontri con le istituzioni del territorio ligure: da qui la richiesta di chiarimenti arrivata da Pd e Sansa

C'è fermento in questi giorni nel mondo del giornalismo genovese per le indiscrezioni che riguardano la possibile vendita dello storico quotidiano Il Secolo XIX, attualmente parte del gruppo Gedi. 

L'Associazione Ligure dei Giornalisti, Ordine dei Giornalisti della Liguria e Gruppo Cronisti Liguri hanno espresso massima solidarietà e pieno sostegno ai giornalisti del Secolo XIX. L’assemblea dei giornalisti nei giorni scorsi ha proclamato lo stato di agitazione affidando al Cdr un pacchetto di cinque giorni di sciopero "dopo che l'azienda, il gruppo Gedi, non ha smentito pubblicamente le indiscrezioni di stampa relative a una possibile vendita del quotidiano con sede a Genova. L'azienda ha negato di avere ricevuto offerte di acquisto e di avere attivato trattative per la vendita del Secolo XIX ma ha pure affermato che il gruppo valuterà eventuali proposte di acquisto qualora dovessero arrivare, sia per il Secolo XIX che per le altre testate del gruppo", si legge in un comunicato sindacale del Cdr. "Per quanto riguarda invece indiscrezioni e voci su recenti incontri avvenuti nel capoluogo ligure da parte della dirigenza del gruppo finalizzati a una possibile cessione del Secolo XIX - prosegue il comunicato - l'azienda ha risposto che nei giorni scorsi ci sono stati incontri con istituzioni e operatori economici del territorio ligure, come accade con cadenza periodica da parte del gruppo Gedi anche nel resto d'Italia".

E proprio sugli incontri con le istituzioni del territorio ligure si sono concentrati Pd e il consigliere regionale Ferruccio Sansa, chiedendo chiarezza al presidente della Regione: "Toti ha incontrato i vertici Gedi? E se sì, cosa è emerso?" ha chiesto il segretario del Pd Liguria Davide Natale. "Visto l’allarme lanciato dal Cdr del quotidiano e visti i timori sollevati sul rischio di una cessione della società, riteniamo che sia urgente che il presidente Toti se presente all’incontro dica cosa è emerso".

Sansa attacca: "Si dice che a Giovanni Toti non piaccia la nuova direttrice del Secolo XIX, Stefania Aloia, colpevole di troppa indipendenza. Sarà un caso che i contratti di InLiguria per il 2024 con il Secolo XIX sono a zero, mentre negli anni precedenti il quotidiano prendeva decine di migliaia di euro. Una punizione? Ma la cosa più grave è un'altra. Nessuno ha ancora smentito che Toti, insieme con gli inseparabili Aldo Spinelli e Maurizio Rossi, si sarebbe impegnato direttamente per far comprare il Decimonono a un editore amico (magari il gruppo Cairo). Addirittura si parla di un incontro tra il Presidente della Regione Liguria e la società proprietaria del Secolo".

Secca la replica della Lista Toti: "Sansa, Pd, tutti a chiedersi se Toti si occupi della cessione del Secolo XIX. Francamente ci sembra se ne occupino molto più loro, del Secolo, in modo forse fin eccessivo o forse per banale gratitudine, dello stesso Toti che non si occupa di vicende tra privati. Forse credono ancora che esista la Pravda da difendere. Oddio, talvolta anche a noi sembra che la Pravda esista ancora, ma fa parte della libertà di stampa come della libertà degli editori in questo paese".

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