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Domenica, 28 Aprile 2024
Economia

Economia, Toti replica a Confindustria: “In Liguria crescono pil, occupati ed export”

Il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti risponde sul tema del lavoro messo sul tavolo dal presidente di Confindustria Genova Umberto Risso

"Tutte le opinioni sono legittime, ma i numeri sono oggettivi". É la replica del presidente della Regione Liguria Giovanni Toti sulle parole del presidente di Confindustria Genova Umberto Risso.

"In Liguria crescono il pil, gli occupati, il reddito pro capite, l’export, il numero delle partite iva, gli investimenti pubblici - continua il governatore - allo stesso tempo, nella nostra regione cala la cassa integrazione, come scendono i disoccupati e i neet, i giovani che non studiano e non lavorano”.

“Con questo - aggiunge Toti - non voglio dire che non esistano eccezioni o situazioni non ottimali, ma il quadro delineato dalle cifre è quello di una Liguria che si sta muovendo nella direzione giusta, con un modello che vuole sì promuovere lo sviluppo e la crescita, ma allo stesso tempo non vuole lasciare indietro nessuno. Questo, pur nelle difficoltà di un contesto internazionale di certo non idilliaco, tra guerra in Ucraina e le tensioni che riguardano l’area del Medio Oriente, e in particolare del Mar Rosso. Le cifre evidenziate nell’ultima analisi di The European House Ambrosetti, come i dati delle Camere di Commercio, evidenziano una economia ligure in salute, con risultati importanti sul fronte dell’occupazione”.

Le parole di Toti arrivano in replica a quanto detto dal presidente di Confindustria Umberto Risso sul rapporto di Confindustria sull'economia: "Non possiamo attenderci miracoli per i limiti geografici di bacino di questo aeroporto, ma credo che possano esserci soluzioni. Anche una rinegoziazione della concessione che scade nel 2029 credo possa attirare nuovi azionisti ed è un aspetto importante per la programmazione".

All'affondo su una Regione sempre più precaria e sempre più povera si unisce anche la Cgil. Come emerge dai dati amministrativi dell’Inps sui contratti di lavoro dipendente nel settore privato, rielaborati dall’ufficio economico della Cgil.

Nel terzo semestre del 2023 gli occupati sono aumentati di oltre 6mila unità - da 628.292 a 634.298 - rispetto allo stesso periodo del 2022, ma se si considerano complessivamente i primi tre trimestri del 2023, da gennaio a settembre, e si analizzano i nuovi contratti si scopre che sono stati 168.530, in calo del -0,7%, pari a 1.220 contratti in meno rispetto allo stesso periodo del 2022 con un trend negativo in tutti i trimestri fin qui considerati. In particolare nel terzo trimestre i contratti a tempo indeterminato sono stati 20.085 ( con una flessione del 2.3% ) a fronte dei 75.357 a tempo determinato. "Il posto fisso copre soltanto l’ 11.8%, vuol dire che il restante 88% è coperto da forme di lavoro precario - spiega Maurizio Calà, segretario generale Cgil Liguria - In Liguria persino il lavoro a chiamata vale il 14.3%, una fetta più ampia di quello a tempo indeterminato".

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