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Matrimoni religiosi in picchiata, tengono le unioni civili

A quanto risulta dall'annuario statistico del Comune di Genova, negli ultimi vent'anni i matrimoni si sono dimezzati. Le unioni 'religiose' sono passate da 2.056 del 1990 a 570 nel 2011, mentre le unioni 'civili' da 1.089 a 964

Genova - Dall'analisi delle statistiche sulla popolazione presente relative alla nuzialità si rileva che nel Comune di Genova, nel corso del 2011, sono stati celebrati 1.534 matrimoni dei quali 570 con rito religioso e 964 con rito civile, con un aumento dell'1,9% rispetto all’anno precedente; i matrimoni fra stranieri o misti sono stati il 21,3% del totale contro il 16,9% del 2010.

Nel 2011 si sono registrati 1.036 scioglimenti di matrimonio, con un aumento del 16,3% rispetto all'anno precedente (891). Negli ultimi venti anni i matrimoni sono stati interessati da importanti mutamenti: nel 1990 nel complesso erano il doppio di quelli attuali (3.145 contro 1.534); a diminuire sono state proprio le unioni “religiose”, passate da 2.056 del 1990 a 570 nel 2011, mentre oscillazioni più contenute hanno interessato le unioni “civili”(da 1.089 a 964).

È quanto risulta dall'annuario statistico del Comune di Genova, giunto alla sua ottantesima edizione. I dati più recenti si riferiscono all’anno 2011 e sono corredati, in gran parte, da confronti temporali con gli anni precedenti. Tali dati sono il risultato della produzione di statistiche interne all'amministrazione comunale, oltre che dell'Istat, dei vari ministeri e di altri organismi istituzionali.

La popolazione residente nel Comune di Genova, in base ai primi risultati del XV censimento e prima della parifica, alla data di riferimento del 9 ottobre 2011, risulta pari a 586.180 abitanti, di cui 273.395 maschi e 312.785 femmine; i residenti con cittadinanza italiana sono 541.801, gli stranieri 44.379.

Dall'analisi dei dati di fonte anagrafica, la popolazione residente a Genova a fine anno 2011 è di 606.978 abitanti rispetto ai 607.906 di fine anno 2010 (-928 unità; -0,2%); tale dato dovrà essere ricalcolato a partire dalla data del Censimento Generale della Popolazione sulla base del movimento naturale e migratorio intervenuto nel periodo.

Confrontando i dati di fonte anagrafica alla fine degli anni 2000 e 2011 emerge un aumento delle famiglie che passano dalle 293.531 del 2000 alle 303.643 del 2011 (+3,4%); in particolar modo cresce l’incidenza delle famiglie unipersonali che nel 2011 rappresentano ben il 44,5% del totale.

Nel decennio 2001-2010 si registra una ripresa della natalità. A partire dal 2006 viene superata la soglia delle 4.600 nascite; il 2008 e il 2009 hanno registrato un ulteriore incremento superando i 4.700 nati (un valore simile a quello dei primi anni ’80), ma i due anni successivi registrano nuovamente un calo delle nascite. Infatti nel corso del 2011 si registrano 4.411 nascite contro 4.625 (-4,6%) rispetto all'anno precedente.

Nello stesso periodo si conferma la tendenza al calo della mortalità, ad eccezione del 2003 ove, a causa delle eccezionali condizioni climatiche dell’estate, i decessi delle persone anziane erano aumentati. Tale tendenza è confermata anche per il 2011, anno in cui si sono verificati 8.190 decessi contro gli 8.310 del 2010 (-120; -1,4%).

Per il quarto anno consecutivo il saldo del movimento migratorio risulta positivo. In particolare nel 2011 si registrano 13.272 immigrazioni contro 13.533 dell’anno precedente (-261; -1,9%) e 10.440 emigrazioni contro 11.722 (-1.282; -10,9%). Il saldo migratorio passa da +1.811 di fine anno 2010 a + 2.832 di fine anno 2011.

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