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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

Imprese: crescono quelle "rosa", di stranieri e di giovani

I dati di Unioncamere sulla situazione in Liguria: nel 2018 il saldo tra iscrizioni e cessazioni di imprese risulta positivo

Crescono nel 2018 le imprese di giovani, donne e stranieri in Liguria: a certificarlo i dati di Unioncamere, che parlano di crescita per tutte e tre le categorie di imprese. Nell’anno da poco concluso, il saldo tra iscrizioni e cessazioni di imprese risulta positivo: imprese giovanili +1.414, femminili +9 e straniere +496 unità.

Lieve crescita anche per quanto riguarda il personale impiegato: le donne sono 79.211 (+ 0,4% in più rispetto al 2017) e rappresentano il 17,3% del totale, in crescita del 3,2% anche gli addetti delle imprese straniere (31.040, il 6,8% degli addetti complessivi9, mentre tra i giovani scendono del 2,3% passando a 22.286 unità (pari al 4,9% del totale).

Il 2018 conferma la posizione della Liguria nella classifica nazionale delle regioni: seconda (dopo la Toscana) per tasso di imprenditorialità straniera (12,9%%), e quindicesima per imprese giovanili (8,2% che però è una percentuale inferiore alla media nazionale del 9,4%) e "in rosa" (22,1%).

«Si tratta di numeri che confermano come l’economia della regione, anche in un annus horribilis come il 2018, abbia tenuto - è stato il commento del presidente della Regione, Giovanni Toti - Il crollo di ponte Morandi è stato uno shock che ha colpito tutta la Liguria in ogni ambito economico, ma le cifre dicono che la nostra regione non soccombe, anzi reagisce e crea nuove imprese. Gli stessi dati dei movimenti delle merci da e per il porto di Genova lo confermano. Il ritratto fornito dai dati di Unioncamere conferma la bontà delle nostre scelte nel campo della formazione, delle politiche attive del lavoro, del sostegno all’imprenditorialità, come ad esempio esenzione Irap per le nuove attività».

«Come Regione proseguiremo nell’attività a supporto di ogni iniziativa che porti lavoro nella nostra terra, concentrando i nostri sforzi futuri nell’accompagnare imprese e start up su mercati di domanda più ampi - ha aggiunto l'assessore regionale allo Sviluppo Economico, Andrea Benveduti - così come cercheremo di creare ambienti sempre più “business friendly” per quelle iniziative imprenditoriali che volessero eleggere il nostro territorio come sede della loro attività, dal turismo alle produzioni di qualità dell’agroalimentare e dell’artigianato, passando per la grande industria tradizionale e le nostre portualità, non dimenticando l’alta tecnologia, che diventerà una delle caratteristiche dello sviluppo di Genova e della Liguria dei prossimi decenni».

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