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Martedì, 16 Aprile 2024
Economia

Ilva: riprende il confronto, ma la Fiom parla di 'polpetta avvelenata'

È ripreso a Roma il confronto fra azienda e sindacati sul piano industriale di Ilva e sugli annunciati esuberi. La trattativa va avanti ma la Fiom critica l'atteggiamento del governo

Intorno alle 17 è ripreso il tavolo di confronto sull'Ilva al ministero dello Sviluppo Economico a Roma. «Azienda riconosce anzianità e livelli salariali come richiesto. Ora confronto su piano industriale X riduzione esuberi», il tweet del ministro Carlo Calenda.

La posizione della Cisl

Qualche ora prima la Fim Cisl ha riassunto così quanto accaduto fino a quel momento al tavolo. In apertura il Ceo della Divisione europea di Arcelor Mittal Geert Van Poelvoorde ha confermato la disponibilità di AmInvestCo a riaprire la trattativa, dopo lo stop del 9 ottobre scorso, con l'impegno al mantenimento della struttura salariale e di livelli fissi della retribuzione (compresi scatti di anzianità), degli attuali diritti contrattuali e di legge e a ragionare su parte variabile con un accordo integrativo da contrattare alla luce del piano industriale.

Garanzie che verrebbero confermate - spiega la Cisl - anche tenendo conto di una “formale” discontinuità con il passato perché prevista dalla procedura europea. Il Ministro Calenda ha rimarcato che la discontinuità prevista dalla procedura europea non impedirà ai lavoratori di mantenere i diritti pre-esistenti e che soprattutto consentirà che permanga la rete di protezione dell'Amministrazione Straordinaria affinché nessun lavoratore venga licenziato. Sulla parte occupazionale ha invece confermato l'occupazione di almeno diecimila lavoratori, rendendosi però disponibile ad un'analisi e confronto di dettaglio sulle singole aree dei vari siti per valutarne la congruità rispetto al piano. Il Ministro ha confermato che la procedura ex articolo 47 viene “congelata” e si avvia la trattativa “senza pregiudiziali”. Ha inoltre ricordato che Cassa Depositi e Presiti non ha intenzione di entrare nella cordata, qualora maturasse un orientamento diverso, se ne parlerà nella trattativa.

Il Ministro ha ricordato che questa vertenza ha mille difficoltà ma anche molti spazi: 2,4 miliardi di euro di investimenti ambientali e produttivi, 1,1 miliardi di euro bonifiche e 1,8 miliardi di euro per creditori, per un totale di 5,3 miliardi di euro.

«Aver sgombrato la trattativa da vincoli è un fatto positivo ma è necessario che questo spirito permanga entrando nel vivo della trattativa. Con spirito proficuo e costruttivo, ora lavoriamo sul metodo, scomponendo l'azienda per ogni area per fare un ragionamento di merito e su ogni area affrontare i temi che prevedono il vostro piano industriale su occupazione, investimenti e ambiente e le nostre controdeduzioni. Il clima si è caricato troppo di tensioni lontane dai problemi concreti della trattativa e poco mentre la trattativa stessa è ancora ai blocchi di partenza. Noi la contrattazione la vogliamo fare, ma è fondamentale che non si passi da una rigidità all'altra dandoci un metodo e costruendo un calendario di incontri specifici. Siamo certi che in un clima di confronto vero, saremo in grado di convincere l'azienda ad escludere licenziamenti e a puntare su un rilancio vero ed ecosostenibile».

Prossimi incontri fissati per il 9 novembre alle 10.30 su Piano industriale e 14 novembre alle 9 piano Ambientale.

La posizione della Fiom

Per la Fiom «è evidente il tentativo da parte del Governo di scippare nella “trattativa” paludosa a Roma l'Accordo di Programma di Genova. Nell'augurarsi che le altre organizzazioni sindacali unitamente alla Regione e al Comune ed agli altri firmatari non accettino o avvallino la polpetta avvelenata, che serve solo a giustificare il furto dell'Accordo di Programma per Genova, la Fiom dichiara che farà tutto il possibile perché l'Accordo stesso venga rispettato».

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