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Economia

Ilva, Regione Puglia ritira ricorso al Tar

Scongiurato il rischio di spegnimento dell'acciaieria a Taranto. Sospiro di sollievo anche per Cornigliano

In attesa del 17 gennaio, quando avrà luogo il tavolo sull'Accordo di Programma per l'Ilva di Genova al Mise, doppia schiarita per l'Ilva di Taranto: dopo il Comune di Taranto, anche la Regione Puglia ha ritirato la richiesta di sospensiva al Tar per il decreto del presidente del Consiglio sul nuovo piano ambientale dell'azienda siderurgica relativo all'Autorizzazione integrata ambientale senza la quale non può esserci l'esercizio degli impianti produttivi. Il ritiro della sospensiva, detta tecnicamente istanza cautelare da parte della Regione Puglia è stato annunciato dal ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, che lo ha giudicato un segnale positivo.

Il fatto che sia venuta meno da parte dei due enti locali l'istanza di sospensiva vuol dire che nell'udienza del 9 gennaio i giudici del Tar di Lecce non dovranno più decidere se sospendere immediatamente il decreto impugnato cosa che avrebbe portato allo spegnimento immediato dell'acciaieria.

Il rischio a breve è allontanato ma resta comunque in piedi il ricorso al Tar che i due enti locali non hanno ritirato e che è avviato al giudizio di merito presumibilmente tra alcuni mesi. Se il Tar si pronunciasse favorevolmente al ricorso, decadrebbe il piano ambientale ostacolando la cessione dell'Ilva dall'ammnistrazione straordinaria ad Am Investco, la società di cui il principale azionista è il colosso indiano Arcelor Mittal. Non a caso Mittal ha chiesto giorni fa condizioni sospensive e risolutive rispetto al contratto firmato a giugno con i commissari vista la recente piega giudiziaria.

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