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Economia Cornigliano / Via Lodovico Antonio Muratori

Ilva, 600 esuberi a Cornigliano

Lunedì 9 ottobre si apre la trattativa fra la nuova proprietà di Am Investco e i sindacati. Nella bozza diffusa oggi sono previsti 900 lavoratori a Genova, rispetto ai 1.499 attuali

Venerdì nero per i lavoratori dell'Ilva. Oggi infatti i commissari straordinari hanno comunicato a sindacati e ai ministeri del Lavoro e dello Sviluppo Economico la bozza da cui partirà la trattativa fra le parti, a partire da lunedì 9 ottobre.

A Genova Am Ivestco, nuova proprietaria dello stabilimento di Cornigliano, prevede 900 unità invece delle attuali 1.499. Il conto è presto fatto: 600 esuberi. A Taranto la forza lavoro, nelle intenzioni, passerà da 10.500 a 7.600. I tagli riguardano quadri, impiegati e operai.

A Genova i 900 lavoratori saranno così suddivisi: 25 quadri, 165 impiegati e 710 operai. A Novi Ligure rimarranno in 700, a Milano in 160, a Racconigi in 125, 45 a Marghera e 40 a Paderno. La risposta dei sindacati è stata immediata, con un corteo lunedì 9 ottobre da Cornigliano al centro città.

La delegazione Cgil Genova non sarà all'incontro a Roma

La Camera del Lavoro Metropolitana e la Fiom Cgil di Genova, avendo ricevuto in data odierna la comunicazione ai sensi Art 47 L. 428/90 e seguenti, a firma A.M. InvestCo Italy S.r.l.e Commissari Straordinari Ilva S.p.A., giudicano provocatori e pertanto irricevibili i contenuti della stessa.

Con tali presupposti non esistono le condizioni, non solo per ipotizzare accordi, ma neppure per avviare un confronto. Se questi sono gli interlocutori che si propongono di portare avanti la storica tradizione dell'industria siderurgica italiana, si sappia che ci opporremo con tutte le forze a questi pseudo progetti.

Sarebbe opportuno che anche il Governo e le Istituzioni Locali (firmatarie tutte dell'Accordo di Programma genovese che viene assolutamente cancellato da questa irresponsabile comunicazione) che ha più volte dichiarato di voler salvaguardare il settore e l’occupazione, prendesse atto di ciò ed agisse di conseguenza.

Informiamo pertanto che non saremo presenti al previsto incontro presso il Mise ed inizieremo da subito azioni di lotta.

Fa eco la Cisl

"La trattativa per Ilva parte come peggio non poteva. Il piano di esuberi presentato nella lettera dei commissari dalla nuova proprietà Am InvestCo ci lascia stupefatti - dice Alessandro Vella, segretario generale Fim Cisl Liguria –. La Fim Cisl rigetta con forza gli esuberi previsti su Cornigliano, con azioni di mobilitazione dei lavoratori". Così Alessandro Vella, segretario generale Fim Cisl Liguria.

La reazione delle istituzioni locali

“Regione Liguria e Comune di Genova esprimono perplessità per il piano di esuberi presentato prima ancora che parta il delicato confronto sul futuro industriale e societario di Ilva. Il progetto, per come delineato, risulta particolarmente inaccettabile per lo stabilimento di Genova Cornigliano, alla luce dei sacrifici già affrontati dall'impianto industriale e dai lavoratori, conseguenti all'accordo di programma del 2005 con cui fu decisa la chiusura dell'area a caldo”. Lo affermano in una nota congiunta il governatore ligure Giovanni Toti, il sindaco di Genova Marco Bucci, gli assessori regionali Edoardo Rixi, Gianni Berrino e l’assessore comunale Giancarlo Vinacci.

“Le intenzioni annunciate –proseguono i rappresentanti delle istituzioni- risultano ancora più incomprensibili dove si consideri l'efficienza, da tutti riconosciuta, e la competitività economica dell'impianto di Cornigliano.  Ricordiamo inoltre che lo stabilimento genovese è parte di un accordo di programma siglato nel 2005 da Ilva, Comune, Regione, Governo e sigle sindacali, nel quale già venivano delineate le linee guida per il futuro dello stabilimento e dei suoi occupati. Tale accordo non essendo stato né disdetto, né rimesso in discussione impegna tutto i sottoscrittori, sia da punto di vista legale sia politico”.

“Prima di parlare di esuberi –concludono- ci aspettiamo che il confronto parta dalle prospettive industriali, dal piano del nuovo possibile titolare e tenga conto della storia recente e degli impegni presi. Pertanto auspichiamo che al tavolo delle relazioni industriali si affianchi al più presto un tavolo istituzionale, convocato dal Governo, con tutti i sottoscrittori dell’accordo di programma, al fine di monitorare la coerenza delle scelte future con gli impegni presi”.

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