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Martedì, 30 Aprile 2024
Economia

Ex Ilva in amministrazione straordinaria, Quaranta è il nuovo commissario

Bucci e Toti: "Riteniamo che l’acciaio sia vitale per il Paese, non solo per la Liguria. L’auspicio è che si possa al più presto tornare a ragionare del piano industriale, strategico anche per lo stabilimento di Genova"

"Con decreto del ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, Acciaierie di Italia è stata ammessa, con decorrenza immediata, alla procedura di amministrazione straordinaria. È stato nominato commissario straordinario Giancarlo Quaranta, professionista con lunga esperienza nel settore siderurgico". La comunicazione arriva in una nota del Mimit. Il decreto ministeriale segue l'istanza del 18 febbraio scorso, con cui Invitalia, il socio pubblico di AdI titolare del 38% del capitale, ha richiesto al Ministero delle Imprese e del Made in Italy l'ammissione immediata alla procedura di amministrazione straordinaria della società Acciaierie d'Italia.  

Bucci e Toti: "Buon lavoro al commissario, acciaio vitale per il Paese"

Il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti e il sindaco di Genova Marco Bucci rivolgono i propri "auguri di buon lavoro a Giancarlo Quaranta, nominato dal ministero delle Imprese e del Made in Italy Commissario straordinario dell’ex Ilva, oggi Acciaierie d’Italia, con l’ammissione alla procedura di amministrazione straordinaria. Riteniamo che l’acciaio sia vitale per il Paese, non solo per la Liguria. L’auspicio - affermano Toti e Bucci - è che si possa al più presto tornare a ragionare del piano industriale, strategico anche per lo stabilimento di Genova e imprimere quell’impulso di cui l’azienda ha bisogno per guardare al futuro, garantire i posti di lavoro e tornare competitivo". 

Piana: "Nomina tempestiva, il Governo vuole il rilancio"

"La nomina tempestiva del commissario straordinario Giancarlo Quaranta è sintomo della volontà del governo di traguardare un piano industriale che metta in sicurezza l’occupazione e gli stabilimenti di Acciaierie d’Italia". Questo il commento dell’assessore allo Sviluppo economico di Regione Liguria Alessio Piana.
"Quella dell’acciaio - aggiunge l’assessore - è una filiera strategica su cui lo Stato deve continuare e investire ed è per questo necessario avviare un percorso in cui sia centrale il ruolo dell’ex Ilva nella definizione di un Piano Siderurgico Nazionale”.

La nota di ArcelorMittal

ArcelorMittal in una nota: "Si conclude così il coinvolgimento di ArcelorMittal in ADI, iniziato nel 2018. Da allora, ArcelorMittal si è impegnata a fondo per il personale e gli impianti investendo oltre 2 miliardi di euro. Questo massiccio investimento ha permesso ad Acciaierie d'Italia di completare nei tempi previsti un ampio programma ambientale da 800 milioni di euro che ha garantito la conformità all'autorizzazione integrata ambientale stabilita dal governo italiano, nonché di investire 1,2 miliardi di euro nell'ammodernamento degli impianti di tutti i siti. Acciaierie d'Italia ha inoltre beneficiato di centinaia di milioni di euro di credito grazie alla fornitura di materie prime da parte di ArcelorMittal. Desideravamo affrontare la significativa discrepanza di capitale investito in Adi dai due
azionisti. Nel corso delle recenti discussioni, abbiamo avanzato proposte pragmatiche volte a risolvere tale questione e nel contempo a proseguire il partenariato pubblico-privato con Invitalia, istituito nell'aprile 2021. Non essendo riusciti a trovare un accordo su condizioni accettabili, abbiamo anche proposto di vendere la nostra partecipazione in Adi a Invitalia. Nonostante gli sforzi di ArcelorMittal le discussioni non hanno avuto successo. Se dall’aprile 2021 Adi avesse avuto accesso al tradizionale mercato del debito e fosse stata così in grado di raccogliere il capitale circolante necessario per finanziare le sue esigenze correnti - invece di dipendere dalle iniezioni di capitale dai suoi azionisti come unica fonte di finanziamento - questa situazione avrebbe potuto essere evitata. Malauguratamente, le condizioni sospensive per consentire ad Adi di convertire il contratto di affitto di azienda in un acquisto formale (condizioni che esulano dal controllo di Adi), il cui soddisfacimento era originariamente previsto per il maggio 2022 e successivamente posticipato al maggio 2024 - rimangono oggi non soddisfatte. La situazione finanziaria di Adi è stata ulteriormente influenzata dal fatto che il governo italiano ha erogato meno di un terzo dei 2 miliardi di euro di misure di sostegno offerte al momento della creazione della partnership pubblico-privata con Invitalia. Un turnaround già di per sé complesso è stato reso ancora più impegnativo dall’instabilità causata dalla temporanea rimozione dell'immunità penale applicabile durante il periodo di attuazione del programma di investimenti ambientali, dal contesto della domanda durante la crisi di Covid e dalla crisi energetica in Europa lo scorso anno".
 

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