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Economia

Coronavirus, arriva il decreto con le misure economiche

Nella bozza del decreto, che contiene 113 articoli, si fa riferimento a diverse misure per aiutare il Paese a superare gli effetti economici dell'epidemia di coronavirus

In queste ore il governo si appresta a varare un nuovo decreto con le misure economiche per fare fronte all'emergenza coronavirus. Il consiglio dei ministri è fissato per questa sera ed è stato anticipato da una riunione a Palazzo Chigi. La cifra messa sul piatto dovrebbe aggirarsi intorno ai 20 miliardi di euro.

Nella bozza del decreto, che contiene 113 articoli, si fa riferimento a diverse misure, fra cui credito d'imposta al 60% del canone di affitto di marzo per gli esercenti di attività d'impresa di negozi e botteghe, la sospensione dei soli adempimenti tributari, diversi dai versamenti e diversi dall'effettuazione delle ritenute alla fonte e delle trattenute relative all'addizionale regionale e comunale, per il periodo dall'8 marzo al 31 maggio 2020, rimanendo ferma la disposizione del decreto-legge del 2 marzo 2020, sui termini relativi alla dichiarazione dei redditi precompilata 2020.

Per quanto riguarda i versamenti, la bozza stabilisce delle disposizioni specifiche per sostenere i titolari di partita Iva di minori dimensioni, individuati in base ai ricavi o ai compensi non superiori a 2 milioni di euro nel periodo di imposta precedente, per i quali le vigenti misure di contenimento della diffusione del virus Covid-19 hanno determinato maggiore incidenza sulla liquidità. Per questi soggetti, si legge nella relazione tecnica della bozza, "è consentito di non procedere ai versamenti, in scadenza nel mese di marzo, relativi alle ritenute alla fonte sui redditi di lavoro dipendente e assimilato, relativi alle trattenute dell'addizionale regionale e comunale, relativi all'imposta sul valore aggiunto e relativi ai contributi previdenziali e assistenziali, nonché ai premi per l'assicurazione obbligatoria".

Nel decreto si legge anche di una indennità di 500 euro per le partite Iva. Sul fronte della ripresa della riscossione, i versamenti tributari sospesi delle partite Iva che beneficiano della moratoria fiscale per l'emergenza coronavirus andranno effettuati, senza applicazione di sanzioni ed interessi, in un'unica soluzione entro il 31 maggio 2020 ovvero mediante rateizzazione fino a un massimo di 5 rate mensili di pari importo a decorrere dal mese di maggio 2020. Gli adempimenti sospesi andranno effettuati entro il 30 giugno 2020.

Viene confermato a mille euro il bonus baby sitter per i bambini inferiori a 12 anni del personale sanitario, medici, infermieri, esperti di laboratorio che prestano servizio.

Coronavirus, bonus di 100 euro per dipendenti

Bonus da 100 euro per i lavoratori dipendenti, pubblici e privati, con reddito complessivo non superiore a 40.000 euro, che, durante il periodo di emergenza sanitaria Covid 19, continuino a prestare servizio nella sede di lavoro nel mese di marzo 2020.

Il premio non concorre alla formazione della base imponibile, ai fini delle imposte dirette, ed è ragguagliato ai giorni in cui il lavoro è prestato nella sede ordinaria. Il premio è attribuito, in via automatica, dal datore di lavoro, che lo eroga se possibile con la retribuzione relativa al mese di aprile, e comunque entro i termini previsti per le operazioni di conguaglio. I sostituti di imposta recuperano il premio erogato attraverso l'istituto della compensazione.

Coronavirus, moratoria sul reddito di cittadinanza

La bozza del decreto prevede una moratoria sugli obblighi e termini di attuazione dei programmi di politica attiva sul lavoro per i beneficiari del Reddito di cittadinanza.

Considerata la limitazione degli spostamenti imposti dal decreto anti-Covid 19 appare di difficile attuazione la partecipazione e l'avvio di programmi di politica attiva, dal reddito di cittadinanza all'assegno di ricollocazione, tra gli altri, ma anche per i percettori di Naspi e Discoll e per i beneficiari di integrazioni salariali.

Ma al termine del periodo di validità delle misure emergenziali gli obblighi e i termini per la convocazione ai fini della sottoscrizione dei patti verrebbero ripristinati, non dovendosi contare, a tali fini, i giorni di sospensione e fermo restando il riconoscimento del beneficio anche per il periodo di sospensione dei termini. Per le medesime ragioni di opportunità sono sospesi anche gli adempimenti in materia di assunzioni obbligatorie le procedure di avviamento a selezione effettuate dalle amministrazioni dello Stato e dagli enti pubblici non economici, i termini per le convocazioni da parte dei centri per l'impiego per la partecipazione ad iniziative di orientamento nell'ambito del patto di servizio personalizzato.

Coronavirus, le assunzioni

Il livello del finanziamento del fabbisogno sanitario nazionale standard cui concorre lo Stato è incrementato di oltre un miliardo di euro per l'anno 2020. Le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano e gli enti dei rispettivi servizi sanitari regionali provvedono, sulla contabilità dell'anno 2020, all'apertura di un centro di costo dedicato contrassegnato dal codice univoco 'Cov 20', garantendo pertanto una tenuta distinta degli accadimenti contabili legati alla gestione dell'emergenza".

Previsto inoltre l'arruolamento temporaneo di 129 medici e 200 infermieri militari per contrastare l'emergenza.

60 milioni di euro sono stanziati per lo svolgimento delle attività delle forze di polizia e delle forze armate: 4.000 le unità impiegate nelle attività di ordine pubblico, controllo del territorio e pubblico soccorso.

Coronavirus, 50 milioni di euro per produrre mascherine

Il decreto stanzia 50 milioni di euro per la produzione e la fornitura di mascherine e dispositivi medici contro Covid-19 "ai valori di mercato correnti al 31 dicembre 2019" e autorizzata a erogare finanziamenti mediante contributi a fondo perduto e in conto gestione, nonché finanziamenti agevolati, alle imprese produttrici di tali dispositivi. 

Il Capo del Dipartimento della protezione civile inoltre può disporre, con proprio decreto, la requisizione in uso o in proprietà, da ogni soggetto pubblico o privato, di presidi sanitari e medico-chirurgici, nonché di beni mobili di qualsiasi genere" per fronteggiare l'emergenza sanitaria.

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