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Domenica, 28 Aprile 2024
Economia

Consumi: in Liguria continua il trend negativo, Genova peggiore tra le province

A livello nazionale, per quanto riguarda i canali di vendita, spicca l'online con una crescita del +15,1%, ma sono tutti in negativo gli altri. Nei settori merceologici si registrano performance negative su tutta la linea, a cominciare dalla ristorazione

Un ottobre nero per i consumi, che chiudono a -3,8% rispetto a ottobre 2022. È il secondo peggiore mese dell’anno dietro a maggio, che aveva chiuso a -4,9%. Continua la fase di flessione del retail, che, dopo un inizio anno promettente con il I trimestre a +26,7% contro il I trimestre 2022 (frutto in gran parte della spinta inflazionistica e delle pessime performance di inizio 2022 dovute a Omicron) aveva già dato segni di debolezza da maggio in poi.

Il sostanziale rallentamento appare ancora più evidente nel confronto con il pre-covid: a ottobre l’indice generale fa infatti segnare un -5,1% mensile e un progressivo gennaio-settembre al -3,9%.

Nei settori merceologici si registrano performance negative su tutta la linea. A cominciare dalla ristorazione, che chiude a -1,9%. Si tratta del primo mese dell’anno in negativo ed è un preoccupante campanello d’allarme, in quanto la ristorazione ha mantenuto un andamento positivo e costante per tutto il 2023, riflettendo la propensione degli italiani per il fuori casa. Oggi l’inversione di tendenza dei comportamenti d’acquisto è evidente.

Debole abbigliamento-accessori in flessione del -3,8% anche in relazione alla prolungata stagione estiva, che non favorisce l’acquisto dei capi invernali. Ancora più difficile l’andamento di altro retail che segna un -7,8%, caratterizzato, comunque, da grandi differenze tra le varie merceologie e servizi.

Settori

Ott 23 vs Ott 22

YTD 2023 vs YTD 2022

Abbigliamento/accessori

-3,8%

2,8%

Ristorazione

-1,9%

9,7%

Altro retail

-7,8%

-0,2%

Totale

-3,8%

4,7%

Quanto ai canali di vendita spicca l’online con una crescita del +15,1%, ma sono tutti in negativo gli altri, dai centri commerciali a -2,9% alle high street a -5,3%, leggermente meglio i negozi di prossimità a -0,4% e il travel -0,2% che, dopo l’exploit dei mesi estivi in cui ha abbondantemente superato incrementi del +20%, si sta ridimensionando.

Canali

Ott 23 vs Ott 22

Centri Commerciali

-2,9%

Travel

-0,2%

Online

15,1%

Prossimità

-0,4%

High Street

-5,3%

Totale

-3,8%

Il progressivo anno gennaio-ottobre '23 su gennaio-ottobre '22 chiude a +4,7% con una buona performance della ristorazione a +9,7%. Ancora deboli abbigliamento-accessori a +2,8% e altro retail, che si mantiene a -0,2%. Nei canali di vendita il travel resta insieme all'e-commerce il più performante a +6,4% rispetto al 2022, i restanti canali mantengono qualche punto di vantaggio nel confronto con l'anno precedente, accusando, tuttavia, un ritardo generalizzato sul 2019.

Nelle regioni la migliore è il Trentino Alto Adige a +5,3%, il Molise si conferma per il secondo mese consecutivo la peggiore a -13,1%. Nelle città di provincia Cuneo mostra le migliori performance a +6,1%, Caltanissetta precipita a -13,3%.

In Liguria si segnala il perdurare dell'andamento negativo a -5%. Il prolungamento della stagione estiva non ha contribuito a tenere alti i volumi di vendita neanche nelle città di provincia. Genova la peggiore a -6,4%. Male anche Imperia a -5,2%, La Spezia -3,2% e Savona -2,1%.

Nelle aree geografiche si salva solo il Nord-est a +2,1%. Il Sud conferma performance negative a -6,5%, seguito dal Centro a 3,2% e dal Nord-ovest a -2,5%.

Area Nielsen

Ott 23 vs Ott 22

Nord-Ovest

-2,5%

Nord-Est

2,1%

Centro

-3,2%

Sud

-6,5%

Totale

-3,8%

"Se mai ce ne fosse stata necessità - conferma Mario Maiocchi, direttore centri studi Confimprese - il mese di ottobre conferma la difficoltà dei consumatori nel mantenere i livelli di spesa degli anni precedenti. Con l'incremento inflazionistico cumulato su due anni, pari al +14%, i consumi obbligati quali affitti, energia, trasporti e primari come alimentari e beni di prima necessità hanno eroso in modo significativo la quota di reddito disponibile per consumi più discrezionali quali abbigliamento, entertainment, beni per la casa, elettronica di consumo e ora anche ristorazione. I consumatori cercano con più attenzione il risparmio, le offerte e la convenienza. Se i retailer vogliono affrontare con successo il periodo commerciale più importante dell'anno dovranno cogliere queste tendenze di fondo e allinearsi ai mutati orientamenti di spesa dei consumatori".

Resta da capire come si comporteranno i consumatori nel mese di dicembre, anche in considerazione dei risultati del Black Friday, che rischiano di compromettere gli acquisti natalizi.

"L'ultimo trimestre dell'anno - dichiara Alessandro Olivari, senior partner Jakala - si apre con un ulteriore assottigliamento del segno positivo delle performance rispetto all'anno scorso, con calo di 1 punto percentuale dal +5,7% del mese scorso al +4,7% attuale, e risultati del mese di ottobre negativi in tutti i settori rispetto allo stesso mese del 2022, trainati principalmente dall'altro retail. In termini di fatturato per canali di vendita, a ottobre le high street registrano risultati fortemente negativi, confermando una contrazione generalizzata dei consumi. La tendenza traspare anche dal trend delle visite, che si attestano al di sotto dei valori 2022, particolarmente per i canali high street e centri commerciali".

Osservatorio Consumi Confimprese-Jakala

L’Osservatorio permanente sull’andamento dei consumi nei settori ristorazione, abbigliamento-accessori e retail non food è elaborato a partire da dati consolidati e anonimizzati di fatturati delle aziende aderenti al progetto e dati Jakala, quali per esempio dati territoriali, dati socio-demografici, dati sui flussi anonimi di frequentazione dei luoghi.

Ott 23 vs Ott 22

TRENTINO ALTO ADIGE

5,5%

SARDEGNA

3,9%

VENETO

3,4%

MARCHE

0,1%

EMILIA-ROMAGNA

-1,0%

UMBRIA

-1,1%

PIEMONTE

-1,6%

LOMBARDIA

-2,7%

TOSCANA

-2,8%

CAMPANIA

-4,0%

LIGURIA

-5,0%

LAZIO

-6,1%

PUGLIA

-6,9%

SICILIA

-7,1%

ABRUZZO

-8,1%

CALABRIA

-9,1%

BASILICATA

-9,8%

MOLISE

-13,2%

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