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Economia

Dopo oltre un secolo di cantieri, la Carena Costruzioni dichiara il fallimento

La storica azienda genovese, che ha iniziato la sua attività nel lontano 1866, si piega alla fine davanti alla crisi economica degli ultimi anni: 50 persone resteranno senza lavoro

Due anni fa sembrava che l’arrivo di nuovi progetti l’avessero aiutata a superare il momento più difficile, ma alla fine la Carena Costruzioni, storica azienda genovese, si è vista costretta a tirare i remi in barca e dichiarare istanza di fallimento. 

A diffondere la notizia, e un accorato appello alle istituzioni, sono stati i sindacati, che hanno sottolineato come l’impresa di costruzioni Carena sia la più antica della Liguria: le sue origini, come raccontato dagli stessi fondatori, risalgono al 1866, quando l’impresario genovese Giuseppe Carena ebbe in appalto la costruzione del faro di Bellavista in Sardegna.

Da allora alla conduzione dell’Impresa si sono susseguiti i figli Giovanni, Carlo e Antonio e successivamente i nipoti Mario e Giobatta.

La notizia dell’imminente deposito dell’istanza di fallimento è arrivata nel corso di un incontro cui hanno partecipato sindacati e imprenditori: «Carena ha caratterizzato lo sviluppo della città di Genova costruendo lo stadio Luigi Ferraris, la metropolitana, il Carlini, il Gaslini, il reparto Monoblocco dell'ospedale San Martino, i Magazzini del Cotone, il Museo del Mare, il Liceo D'oria», sottolineano Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil. A oggi l’impresa dà lavoro a 50 persone, 50 famiglie, fanno notare ancora i sindacati «che rischiano seriamente di perdere il proprio posto di lavoro piombando nella disperazione».

«Al dramma sociale si aggiungerebbe la beffa di dover assistere a nuove grandi opere incompiute - proseguono i sindacati  basti pensare ai tanti cantieri aperti  della citata impresa sul territorio nazionale, come per esempio quello emblematico di Trisungo nelle zone terremotate di Arquata del Tronto in provincia di Ascoli Piceno, e per restare al nostro territorio, il cantiere fermo da mesi del nodo di San Benigno, nevralgico per il tormentato traffico veicolare genovese. Quello che lascia ulteriormente stupefatti è che nonostante la crisi che attanaglia il settore delle costruzioni continui a mordere, la città di Genova è caratterizzata da una notevole quantità di investimenti pubblici per la messa in sicurezza del territorio, per le grandi infrastrutture e auspicabilmente per la rigenerazione urbana».

La famiglia Carena ha annunciato che l’istanza di fallimento verrà depositata in tribunale la prossima settimana: «Lanciamo un accorato appello al nuovo governo in carica, ai ministri competenti e alle Istituzioni locali affinché possa essere scongiurata questa ennesima sciagura», concludono i sindacati. 

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