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Economia Centro / Piazza della Vittoria

Pensioni, in Liguria blocco per 180mila persone. I sindacati: «Ecco come tutelarsi»

Presidio e volantinaggio dei sindacati in mattinata davanti alla sede Inps di piazza della Vittoria per invitare tutti coloro che hanno subìto gli effetti della legge Monti a inviare la lettera di diffida

Pensionati liguri in piazza oggi per protestare contro il blocco dell’adeguamento delle pensioni, istituito nel 2011 con una legge varata del governo Monti, che stabiliva appunto il blocco dell’indicizzazione delle pensioni superiori a 3 volte il minimo, e cioè poco più di 1.400 euro lordi: l’appuntamento era davanti alla sede dell’Inps in piazza della Vittoria, dove i sindacati hanno distribuito volantini e invitato tutti coloro che negli ultimi due anni si sono visti bloccare la pensione - in Liguria si parla di oltre 180mila persone, oltre 110mila solo a Genova - ad agire sulla base dell’approvazione di un ricorso presentato al tribunale di Genova.

Il ricorso, uno dei tanti presentati su indicazione del Sindacato Pensionati Cgil e dichiarato dal tribunale genovese «ragionevole e non manifestamente infondato», crea un precedente importante, perché poneva la questione della legittimità costituzionale del decreto Poletti, la legge del maggio 2014 che stabiliva il rimborso parziale delle perdite subite dai pensionati “bloccati”, senza però «porre rimedio ai danni a carico dei pensionati prodotti dalla Legge 214/2011, da un lato limitandosi a ridurne l’entità, dall’altro prorogandone gli effetti negativi, introducendo un diverso sistema di rivalutazione che si sovrappone, peggiorandolo, a quanto previsto dalla legge Letta», fanno sapere i sindacati. 

Che invitano dunque i pensionati a presentarsi nelle sedi Spi Cgil per inviare alla sede Inps di competenza la lettera di diffida che serve a interrompere i termini della prescrizione, che scadranno entro il 31 dicembre 2016: «A oggi circa 10mila persone si sono recate presso le nostre sedi e, senza alcun esborso tranne il costo della raccomandata, hanno spedito la lettera di diffida - fanno sapere i sindacati - L’interruzione dei termini è indispensabile, lo ribadiamo, per fruire dei benefici derivanti da un’eventuale pronuncia a nostro favore da parte della corte costituzionale. Invitiamo quindi tutte le pensionate e i pensionati che nel 2011 percepivano una pensione che, complessivamente, era superiore a € 1.405,05 lordi (pari a circa € 1.129,27 netti) a rivolgersi alle nostre sedi, per compilare la lettera di diffida al fine di tutelarsi e mettersi nella condizione di accedere ai futuri possibili benefici».
 

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