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Economia

Apicoltura in crisi, Regione Liguria pronta a chiedere lo stato di calamità naturale

Una lunga crisi dovuta a una "primavera pazza" con pioggia e maltempo, ma anche alla vespa velutina

I primi segnali preoccupanti erano arrivati in primavera, con l'allarme di Coldiretti che puntava il dito sulla produzione di miele praticamente azzerata.

Dopo un'estate altrettanto tragica, Regione Liguria è pronta a chiedere lo stato di calamità naturale: a riferirlo è lo stesso assessore all'Agricoltura Stefano Mai, che risponde in questo modo a Coldiretti Liguria per la richiesta di aiuto in seguito alle gravi perdite registrate nel settore dell'apicoltura.

Le ragioni della crisi del settore

Una lunga crisi dovuta a una "primavera pazza" con pioggia e maltempo, e con repentini cambi di clima che hanno influito sulle fioriture impedendo alle api di nutrirsi e dunque di produrre il loro nettare.

Ma non solo: al fattore climatico bisogna aggiungere anche il calabrone asiatico, la vespa velutina, che uccide le api. Per la lotta contro questo insetto, a inizio settembre, sono stati stanziati 50mila euro per il Parco Alpi Liguri.

Mai: «Solleciteremo il governo per ottenere il riconoscimento dei danni»

«Attendiamo di ricevere dalle associazioni apistiche la stima dei danni - dice l'assessore -. Per ora non l'abbiamo ancora in mano. Quando l'avremo, la valuteremo insieme al rapporto Ismea sull’apicoltura. A quel punto potremo deliberare la declaratoria di Stato di calamità naturale. Solleciteremo il governo per la concessione della deroga per l’attivazione della legge 102, in modo da ottenere il riconoscimento dei danni alla produzione di miele, con la conseguente attivazione del fondo di solidarietà».

«Sono stato contattato da molti apicoltori che hanno lamentato l'azzeramento della produzione di miele d'acacia e la riduzione delle altre produzioni a seguito dell’andamento della stagione. Inoltre, molti apicoltori hanno dovuto nutrire le loro api per evitarne la morte – prosegue Mai - Considero l'apicoltura fondamentale non solamente per mantenere la nostra tradizione, i nostri produttori e l'economia sviluppata da questo settore, ma perché è importante anche per la nostra vita. Ad esempio, grazie alle azioni che messe in campo in Liguria per combattere la Vespa velutina, stimiamo di aver salvato 76 milioni di api e 600 miliardi di impollinazioni. Proprio perché credo nella grande funzione ambientale che hanno le api, anche in un'ottica di sostegno alle imprese, sto ragionando se modificare delle norme, in particolare quella che riguarda il nomadismo delle api, per concedere ai nostri apicoltori di spostare le proprie arnie per esigenze nate da situazioni climatiche avverse».

«Ricordo che il ministro Centinaio aveva stanziato 2 milioni di euro per l'apicoltura – conclude l’assessore Mai - Sarebbe il caso di capire se tali fondi possano essere utilizzati per aiutare questo settore che sta soffrendo particolarmente».

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