rotate-mobile
Economia

Stretta "anti AirBnb": anche a Genova multe fino a 5mila euro per limitare gli affitti brevi

Cosa prevede la bozza del nuovo decreto del governo per evitare lo spopolamento dei centri storici e l'aumento spropositato dei prezzi sul mercato degli affitti a lungo termine

Stop agli affitti brevi sulle piattaforme come AirBnb per chi vorrà passare un weekend alloggiando nel centro storico dei capoluoghi delle Città Metropolitane, tra cui Genova. Lo prevede il nuovo decreto del governo che vuole imporre una stretta sulle locazioni brevi, e a cui la Regione Liguria guarda favorevolmente: insomma, chi vorrà passare sabato e domenica nelle città d'arte dovrà andare in hotel o in altre strutture ricettive.

Nella bozza del nuovo decreto, presentata dal ministro al Turismo Daniela Santanché, si esplicita come "gli affitti brevi per finalità turistiche di immobili a uso abitativo situati nei centri storici dei Comuni capoluogo delle Città metropolitane, non potranno avere una durata inferiore a due notti consecutive". Quindi chi vuole visitare Genova, tra le altre città, dovrà soggiornarvi sia la notte di venerdì e sabato - o sabato e domenica - per poter optare per la soluzione degli affitti brevi. Il rischio è di incappare in multe fino a 5 mila euro.

La norma è ricalcata sull'uso - ormai comune - di scegliere soluzioni alternative alle strutture ricettive classiche per le gite nelle città d'arte: una consuetudine che però ha di fatto "spopolato" i centri storici delle città con i residenti che hanno trasformato le proprie abitazioni in strutture ricettive informali. Questo impedisce ad altri cittadini (tra cui molti studenti) di trovare case in affitto per vivere: un po' per mancanza di alloggi, essendo destinati ormai in gran numero agli affitti brevi, e un po' per il conseguente aumento dei prezzi sul mercato degli appartamenti che rimangono.

Sartori: "Una norma a vantaggio di operatori e turisti"

La Regione Liguria guarda favorevolmente al decreto: “Per troppi anni - annuncia l'assessore regionale al Turismo Augusto Sartori -  non vi è stata alcuna gestione delle locazioni a uso turistico: il fenomeno, grazie soprattutto allo sviluppo di importanti portali di intermediazione, è cresciuto anno dopo anno in tutte le principali località turistiche nazionali e nei centri storici delle nostre città. Questo ha causato sia problemi di concorrenza sleale per gli alberghi e per il comparto extralberghiero sia problemi sociali nei centri delle grandi città in cui è sempre più difficile trovare appartamenti in affitto per le famiglie”. 

L'assessore spera nell'approvazione del ddl: “Sono certo che - conclude l'assessore - senza impedire questa possibilità di vacanza, vi saranno finalmente regole chiare da rispettare per evitare situazioni spiacevoli a operatori e turisti come tante volte avvenuto negli scorsi anni”.

Cosa prevede la norma

La norma che il governo è pronto a emanare, come spiega Today.it, prevede inoltre che solo le seconde case potranno essere affittate per finalità turistiche: il divieto di affitti brevi è infatti previsto per gli appartamenti "di residenza della parte conduttrice". 

Stretta anche sul numero di appartamenti che potranno essere associati al regime fiscale per gli affitti in locazione breve (da 1 a 30 notti) che sul territorio nazionale possono essere tassati con cedolare secca: da quattro scendono a due, superato tale tetto si presume che l'attività venga svolta in forma imprenditoriale.  

Al fine di assicurare la tutela della concorrenza, della sicurezza del territorio e per contrastare forme irregolari di ospitalità, il Ministero del turismo assegnerà un codice identificativo univoco nazionale (Cin) a ogni unità immobiliare a uso abitativo oggetto di locazione per finalità turistiche. In attesa di tale registrazione il proprietario dell'immobile rischia una multa fino a 8.000 euro. Saranno direttamente le regioni a poter concedere i Cin, mentre i comuni dovranno controllare che gli host segnalino sui canali di promozione, sulle piattaforme social e sulla porta dell'immobile stesso il codice identificativo.

Le case da destinare a locazione per finalità turistica poi, come aveva richiesto Federalberghi, saranno sottoposte alla stessa disciplina prevista per gli alberghi: tra le nuove norme anche l'obbligo di dotare l'abitazione con tutti gli impianti anti incendio e con dispositivi per la rilevazione del monossido di carbonio. L'obbligo di riscuotere l'imposta di soggiorno finisce invece ai portali telematici.

A New York il caso che ha fatto scalpore

Il problema degli affitti brevi non è solo nazionale: in molte città del mondo questo "boom", complice l'uso di apposite piattaforme web, ha provocato un impatto negativo sulla disponibilità di alloggi nelle zone più centrali e nei centri turistici. E facendo di conseguenza lievitare i prezzi sul mercato degli affitti più tradizionali e a lungo termine. Tra le città che deciso di passare dalle parole ai fatti il caso più recente è quello di New York: il 5 settembre nella 'Grande Mela' è infatti entrata in vigore una legge che vieta di affittare case agli ospiti per meno di 30 giorni, a meno che l'affittuario non sia fisicamente presente nell'appartamento durante il soggiorno.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Stretta "anti AirBnb": anche a Genova multe fino a 5mila euro per limitare gli affitti brevi

GenovaToday è in caricamento