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Cronaca

Il Papa a Genova a maggio, Bagnasco: «Presentato programma della visita»

Il cardinale Angelo Bagnasco ha confermato di avere avanzato le proposte durante la sua visita in Vaticano: «Ora aspettiamo le risposte dei responsabili del viaggio»

Prende forma l’itinerario che Papa Francesco potrebbe seguire per la sua visita nel capoluogo ligure, annunciata lo scorso ottobre dall’arcivescovo di Genova, il cardinale Angelo Bagnasco, e fissata per il prossimo 27 maggio.

A fornire qualche “indizio” sulla giornata genovese del pontefice è stato proprio Bagnasco, presidente della Cei, che in mattinata ha incontrato le istituzioni cittadine prima in Città Metropolitana e poi in Regione per il tradizionale scambio di auguri per il nuovo anno: in programma ci sarebbe una visita agli operai dell’Ilva di Cornigliano, poi una visita all’ospedale pediatrico Giannina Gaslini e una al santuario della Madonna della Guardia, per finire con una messa in piazza della Vittoria.

L’ipotesi di percorso, ha spiegato il cardinale, è stata avanzata durante la sua visita in Vaticano dei giorni scorsi, e adesso non resta che aspettare la conferma da parte della Santa Sede e dai responsabili del viaggio: «Ho presentato le proposte che mi sono state chieste, adesso aspetto le risposte in modo da poter procedere con maggiore precisione. La macchina organizzativa si è già ovviamente messa in moto, anche utilizzando l’esperienza bellissima dello scorso anno del Congresso Eucaristico».

«La visita del papa è uno dei momenti più importanti per la città di Genova nel 2017, soprattutto dal punto di vista della fede, per la seconda volta dopo il Congresso - ha commentato il presidente della Regione, Giovanni Toti - Un momento di riflessione che sarà importante vivere insieme».

A margine dell’incontro in Città Metropolitana, il cardinale Bagnasco ha anche commentato l’ipotesi di istituire un Cie (Centro di Identificazione ed Espulsione) anche in Liguria, ad Albenga: «Tutto ciò che è utile, strumenti, idee, percorsi, per sciogliere il nodo dell’integrazione e della sicurezza generale, sono esperienze e iniziative da ben accogliere, soprattutto se magari in altre parti d'Italia sono già state messe in atto. Vedere risultati altrove significa poter essere più determinati e fiduciosi anche noi».

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