Uber, la parola ai genovesi: «Un aiuto in tempo di crisi»
Il pensiero di alcune persone riguardo il chiacchierato Uber, il servizio di ride sharing che tanto sta facendo discutere e che ha scatenato la protesta dei tassisti. «Non tutti possono permettersi un taxi» sono le parole di Claudia
Continua a far discutere Uber, l'applicazione che offre un servizio di trasporto automobilistico privato attraverso un'app mobile che mette in collegamento diretto passeggeri e autisti in modo facile e veloce.
Venerdì scorso, è stata approvata dalla Regione la modifica alla legge finanziaria che stabilisce che "la prenotazione e l'assegnazione dei servizi di noleggio auto e taxi è riservata solo a chi è in possesso di regolare licenza".
Ma cosa pensa del servizio di ride sharing chi non fa parte né della categoria dei tassisti, né del gruppo più o meno numeroso di autisti della piattaforma?
Cinque persone intervistate, tra Sestri e Cornigliano, non sapevano neppure dell'esistenza di Uber.
«Oggi come oggi tutto 'fa brodo' - spiega invece Andrea, 34 anni - Con la crisi che c'è, una persona si deve arrangiare e se questo ti permette di tirare avanti, ben venga; dopotutto la concorrenza c'è in tutti i settori lavorativi».
«Non ho ancora provato Uber, ma da quello che ho sentito sembra molto economico - sono invece le parole della 22enne Claudia - Se ne avessi bisogno, proverei a salire a bordo dell'auto di un autista Uber. I taxi sono veramente carissimi e non tutti possono permetterseli».
Per la 19enne Carolina, Uber è utile soprattutto per la sicurezza dei più giovani, tornando a casa dopo un venerdì o un sabato sera in cui si ha bevuto un bicchiere di troppo: «Non l'ho ancora provato ma secondo me può tornare utile specialmente in quelle sere in cui si alza un po' il gomito. Si torna a casa spendendo poco e in sicurezza».
Nella nostra città, sono in molti ad aver già utilizzato l'app di Uber. Come la 30enne Francesca: «Io mi muovo principalmente con lo scooter, ma mi è capitato di utilizzare Uber. E' comodo, perché posso fare tutto attraverso smartphone, e soprattutto economico. Sino a oggi non ho avuto nessun problema, penso che i tassisti dovrebbero capire che è il momento di adottare contromisure in questo senso, e lasciare perde la guerra».