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Porsche e Bmw comprate e rivendute, creando finti uffici postali: 10 arresti

I carabinieri hanno arrestato dieci persone responsabili di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di truffe nei confronti di proprietari di autovetture di lusso, riciclaggio e contraffazione di documenti e assegni

I carabinieri del comando Provinciale di Genova hanno smantellato un sodalizio criminale organizzato per ruoli e compiti, attivo tra l'Italia e la Germania, dedito a truffe di autovetture di pregio di rilevante valore. Dieci le persone arrestate.

Il gruppo criminale individuava tramite le piattaforme online di vendita di autovetture i veicoli - sempre di grossa cilindrata e di marchi di lusso - che poi sarebbero stati oggetto di truffa. Le modalità erano sempre le stesse: le vittime, che mettevano in vendita le autovetture attraverso inserzioni nei portali web, venivano contattate da esponenti della banda, che, dopo aver concluso verbalmente l'acquisto, comunicavano che avrebbero utilizzato quale modalità di pagamento l'assegno circolare postale.

Gli assegni venivano contraffatti dall'associazione criminale mediante la collaborazione di un altro soggetto 'falsario', dotato di apparecchiature e competenze informatiche, nonché di format di assegni postali in bianco, dove inserire i dati del beneficiario e la somma pattuita per l'acquisto. Inoltre veniva creato ad hoc sul web, per ogni singola truffa, un ufficio postale fittizio, in un luogo dove non era realmente presente una filiale di Poste Italiane, al quale veniva associata una numerazione fissa, creata tramite un gestore di telefonia Voip, inserita poi in altri portali come Pagine Bianche, Pagine Gialle, Virgilio, etc.

Alle chiamate su tale numerazione rispondeva un complice, che fingendosi impiegato di Poste Italiane, assicurava l'autenticità del titolo di credito utilizzato per il pagamento delle autovetture. Per tale motivo l'indagine prende il nome di Bypass, ossia proprio per la capacità del gruppo criminale di aggirare i normali canali di verifica degli assegni attraverso la creazione fittizia di uffici postali.

Successivamente, avuta conferma della (falsa) genuinità dell'assegno circolare, veniva formalizzato il passaggio di proprietà della vettura, che veniva intestata a soggetti di volta in volta differenti e facenti parte della banda, mediante l'utilizzo di documenti falsi, e, quindi, riferiti a persone inesistenti; anche detti documenti venivano realizzati dal 'falsario'.

Il veicolo veniva venduto a prezzo nettamente al di sotto di quello di mercato, per il tramite principalmente di soggetti siciliani residenti all'estero, ed esportato fuori dal territorio nazionale - Germania, Francia, Olanda - dove veniva legalmente reimmatricolato e ceduto ad acquirenti ignari della provenienza illecita.

La scelta delle auto veniva compiuta in base ai gusti dei futuri acquirenti all'estero e, nello specifico, ricadeva sempre su veicoli a benzina, viste le sempre più stringenti normative anti inquinamento varate nell'ultimo periodo. Il gruppo criminale era in grado di effettuare, nella stessa giornata, più truffe simultaneamente.

L'indagine è partita nel mese di giugno 2018 a seguito di un arresto, per possesso di documenti falsi, operato dalla stazione carabinieri di Serra Riccò, che ha fornito un prezioso contributo iniziale. In quel frangente i militari erano intervenuti all'atto della compravendita e pertanto, oltre ad arrestare il presunto acquirente, avevano sventato anche la truffa in essere.

Tutte le informazioni sono state poi trasmesse al Nucleo Investigativo di Genova, che ha intrapreso una più complessa attività, che ha successivamente consentito di ricostruire l'intero organigramma del gruppo criminale e accertare la responsabilità del sodalizio in almeno 12 truffe. Su richiesta della Procura di Genova, che ha coordinato l'indagine, il gip del tribunale ha emesso il provvedimento restrittivo a carico di dieci persone (sette custodie in carcere e tre arresti domiciliari). La misura è stata eseguita nelle prime ore della giornata odierna.

Gli episodi ricostruiti sono i seguenti:
- il 28 maggio 2018, truffa a Milano di una Porsche Panamera;
- il 28 maggio 2018, truffa a Scanso Rosciate (BG) di una Porsche Macan;
- il 28 maggio 2018, truffa a Rozzano (MI) di un camper;
- il 05 giugno 2018, truffa a Bassano del Grappa (VI) di una Range Rover Sport HSE;
- il 08 giugno 2018, truffa a Castellarano (RE) di una WW Passat;
- il 15 giugno 2018, truffa tentata a Serra Riccò (GE) di un BMW X6;
- il 15 giugno 2018, truffa a Bologna di una Mercedes Classe A AMG;
- il 09 luglio 2018, truffa Pavia di un BMW X4;
- il 09 luglio 2018, truffa a Pavia di una Maserati Ghibli;
- il 10 luglio 2018, truffa a Verona di un Range Rover Sport;
- il 30 luglio 2018, truffa tentata in Bologna di una Porsche Macan;
- il 31 luglio 2018, truffa tentata a Saronno (VA) di una Porsche Panamera turbo.

Nel corso dell'attività sono state sventate alcune truffe e recuperate quattro autovetture per un valore complessivo di 300mila euro. Il giro di affari dell'organizzazione si attesta su un milione di euro.

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