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Cronaca

Traffico di tartarughe protette, venivano inviate per posta

La donna, denunciata nei mesi scorsi al termine di una lunga attività investigativa, dovrà corrispondere 42.500 euro come stabilito dalla Procura. Scatta anche la confisca degli esemplari già posti sotto sequestro

È stato emesso un decreto penale di condanna per un'ammenda di 42.500 euro a carico della responsabile di un traffico on line di tartarughe protette, individuata nei mesi passati grazie alle indagini del Corpo forestale dello Stato. Contestualmente è stata disposta la confisca dei circa venti esemplari posti a suo tempo sotto sequestro. 

L'operazione è scattata in seguito alla scoperta su alcuni siti internet di stampo locale di inserzioni pubblicitarie per la vendita di tartarughe di terra appartenenti a specie in via d'estinzione. A condurre le indagini è stato il personale del Servizio CITES di Genova e del Comando Provinciale di Savona del Corpo forestale dello Stato.

L'elevato quantitativo di esemplari posti in vendita e il relativo basso prezzo (35-40 euro ciascuno) avevano insinuato il sospetto che dietro le inserzioni potesse celarsi un vasto traffico illegale. Ipotesi investigativa che è stata confermata dagli annunci di vendita con possibilità di "scambio" presso una fiera specialistica del settore, che si sarebbe tenuta a Milano lo scorso maggio. 

La Procura di Savona, in seguito alle informazioni ricevute dalla Forestale, aveva disposto perquisizioni presso la residenza savonese dell'indagata, nell'ambito delle quali sono state rinvenute e poste sotto sequestro una ventina di tartarughe di terra appartenenti principalmente alla specie tutelata Testudo hermanni.

Sono state scoperte vere e proprie "prenotazioni" di tartarughe da parte di privati a vari prezzi, le cui consegne sarebbero state effettuate proprio durante la fiera milanese. Ma soprattutto è stata ritrovata un'ampia documentazione, anche a livello informatico, che ha fatto presupporre l'esistenza di una vera e propria "organizzazione", composta da persone dedite all'allevamento e alla vendita illegale di tartarughe di terra tutelate dalla Convenzione di Washington, con interessi in molte Regioni italiane, tra cui anche la Sicilia e la Toscana.

Le consegne degli animali avvenivano non soltanto nell'ambito di incontri personali ma anche per posta, a scapito del loro benessere, chiusi in pacchi accompagnati da falsa documentazione circa il loro contenuto.

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