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Cronaca

Crollo della Torre Piloti, la Messina estromessa dal processo bis

Il giudice del tribunale di Genova ha negato il permesso di restare in aula ai rappresentanti della compagnia, che avevano fatto richiesta di rimanere come parte offesa

Colpo di scena nel processo bis sul crollo della Torre Piloti, che vede imputate 17 persone tra progettisti e i costruttori della Torre, la Capitaneria di Porto, il responsabile dei rimorchiatori e il capo del corpo piloti: nel corso dell’udienza di martedì la compagnia Messina, che aveva fatto richiesta di partecipare all'udienza preliminare come parte offesa, è stata estromessa su decisione del giudice Maria Teresa Rubini.

La compagnia aveva chiesto il risarcimento di 30mila euro per i danni riportati dalla Jolly Nero durante l’urto contro la Torre, un tragico incidente che la notte del 7 maggio 2013 causò la morte di 9 persone.

Nel corso dell’udienza di martedì sono state inoltre incluse come parti civili due associazioni per la tutela dei lavoratori, l’Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi sul Lavoro e l’associazione Vittime del dovere. Il primo filone di inchiesta si era concluso a maggio 2017 con la condanna in primo grado del comandante della Jolly Nero, del primo ufficiale, del direttore di macchina e dl pilota del porto, mentre la Messina era stata condannata al pagamento di un milione e 500mila euro per illecito amministrativo.

Le accuse rivolte agli imputati del processo bis sono a vario titolo di disastro colposo, omicidio colposo e attentato alla sicurezza dei trasporto. Il processo prosegue il 12 aprile con la requisitoria del pm. Presente in tribunale in mattinata anche Adele Chiello Tusa, la mamma di Giuseppe Tusa, una delle vititme del crollo: è stato anche grazie alle sue continue segnalazioni e denunce che si è sviluppato il nuovo filone di inchiesta.

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